Lunedì inizia la privatizzazione di Poste Italiane, che verrà realizzata attraverso un’offerta. Sarà rivolta ai risparmiatori italiani, ai dipendenti del gruppo Poste Italiane e ad investitori italiani e internazionali da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di azioni della società corrispondenti a poco meno del 40% del capitale socia. Ieri è arrivato il via libera della Consob al prospetto informativo presentato dal ministero dell’Economia e da Poste Italiane in vista della quotazione del gruppo. Dopo 16 anni si tratta della prima quotazione (Ipo) di una società controllata direttamente dal Tesoro.
(job.fanpage.it)
Lunedì al via la privatizzazione delle Poste Italiane. “Rientra nel programma del Governo”. ”E’ un’operazione fondamentale del programma di privatizzazioni del Governo, che ha l’obiettivo di rafforzare la società, rendere più efficienti i servizi resi ai cittadini, potenziare il mercato dei capitali e reperire risorse finanziarie da destinare alla riduzione del debito”, sottolinea il Mef. La quotazione di Poste Italiane “rientra nella stagione di riforme che il Governo sta attuando e rappresenta un ulteriore segnale ai mercati di un significativo cambiamento in atto”.
L’offerta ha ad oggetto un quantitativo massimo di 453 milioni di azioni ordinarie, poste in vendita dal Mef, corrispondente al 34,7% del capitale sociale della società (le azioni cedute dal Mef potranno raggiungere il 38,2% del capitale della società in caso di esercizio integrale dell’opzione greenshoe) e sarà realizzata attraverso un’offerta pubblica in Italia rivolta al pubblico indistinto e ai dipendenti del gruppo Poste ed un contestuale Collocamento Istituzionale.
L’offerta Pubblica rivolta al pubblico indistinto ed il Collocamento Istituzionale avranno inizio il 12 ottobre e termineranno il 22 ottobre. L’offerta pubblica riservata ai dipendenti avrà inizio il prossimo 12 ottobre e terminerà il 21 ottobre. Intanto, per Fitch non cambia il rating di Poste Italiane in vista della quotazione. L’operazione, spiega l’agenzia di rating, “non altererà l’importanza o il rapporto del gruppo con il governo italiano”. “In base ai nostri criteri per le società controllate lo Stato resta sponsor di Poste, e riteniamo che il sostegno straordinario rimarrà altamente probabile se necessario”, sottolinea Fitch spiegando che “l’importanza strategica del gruppo e la sua integrazione con il governo rimarrà anche dopo” tale operazione. (ADNKRONOS)