Decimo appuntamento con il Lunedì Desueto! Oggi in concomitanza con la vigilia di natale, io e “Una parola desueta al giorno” vi proponiamo la parola seguente:
Baciabasso
[ba-cia-bàs-so]s.m.
ant. Inchino profondo accompagnato dal bacio della mano
Baciabasso
«Non ci rimane molto tempo», disse lui, accarezzandosi la barba. «Balliamo ora, prima che la volontà del mondo ci separi.»
Lei non si lasciò sfuggire l’occasione e lo invitò con un sorriso, porgendogli la mano che lui prese fra le sue per poi inchinarsi in un goffo baciabasso. Un gesto della mano e una musica allegra subito si diffuse nell’aria, accompagnata da luci intermittenti.
La danza cominciò, un intreccio di passi e sguardi, di frasi non dette, ma di emozioni espresse chiaramente, in quella notte che stava per arrivare alla sua svolta. Allora si sarebbero separati, e l’uno e l’altra avrebbero indossato quei travestimenti che ogni anno erano costretti a portare, chissà poi da quale forza superiore.
«Ti a…»
Il sussurro dell’uomo venne spento dalle labbra della donna, che lo zittirono nel modo più dolce che esista.
«Lo sappiamo entrambi, ma non dobbiamo dirlo. Non facciamoci più male di quanto non ce ne facciamo già.»
Tutto era pura magia, ma nell’aria era disciolta quella tristezza che solo chi ha la certezza di un finale infelice può provare.
E così fu, quando un rintocco indicò che mancava mezzo giro d’orologio alla mezzanotte. I due si separarono e la musica cessò. Tutto fu improvvisamente frenesia, niente più musica ma solo corsa contro il tempo. Lui di rosso e bianco, lei di nero e grigio, in tutti quei preparativi ebbero giusto il tempo per scambiarsi qualche sguardo triste.
Poi si lasciarono con un saluto silenzioso, lui su di una slitta, pronto per la sua folle corsa, lei sulla sua scopa, pronta per tornare a casa a prepararsi per la sua missione.
«A presto», mormorò lei, e con un sorriso velato dalle lacrime si separarono, sperando che i mesi trascorressero veloci.
Bene, anche per oggi è tutto. Vi ho voluto dare un racconto così, un po’ particolare, sulla mia visione del natale un po’ “romanzata”, più di quanto non sia già
Che dire, spero vi sia piaciuto, e vi auguro buone feste! Alla prossima!
Neri.
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