Buongiorno e bentornati.
Trentaseiesimo Lunedì Desueto che ci vede in compagnia della parola “Preterizione”. Come sempre, ringrazio “Una parola desueta al giorno“, la mia costante fonte di curiose novità, prima di andare a darvi la definizione:
Preterizione s.f.
Figura retorica che consiste nell’affermare di voler tacere qualcosa di cui tuttavia si parla o comunque si fa cenno. L’effetto ricercato è, in realtà, di mettere in evidenza ciò che apparentemente viene tralasciato. Nel discorso comune compaiono molte forme rituali di p. (meglio non parlare di…, per non dire… ecc.).
Ed ora passiamo velocemente al racconto!
Preterizione
«Non ti dico cosa mi è successo oggi, Adelaide, altrimenti… altrimenti… Ah, guarda non ti dico! Per non parlare poi di cosa è successo dopo! Non ti dico poi come è andata con quell’altro, quello lì!»
«Ah.»
«Non ti dico che emozione! Non vorrei, chiaramente, scendere nei particolari…»
«Certo.»
«E poi non posso dirti quanto mi sia divertito dopo! Davvero, non ti dico come…»
«Ma insomma! Vuoi dirmelo, sì o no?»
«No. Se ti ho detto che non ti dico è perché non ti dico, appunto! La preterizione non mi è mai piaciuta.»
L’ultima cosa che si udì, fu il rumore del telefono che veniva riagganciato con violenza.
Bene, ed anche per oggi è tutto! Spero che vi sia piaciuto questo piccolo racconto, e come sempre aspetto i vostri commenti!
Alla prossima!
Neri.