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Lunedì Desueto n°45 – Emolumento

Creato il 26 agosto 2013 da Nerifondi @NeriFondi

Buongiorno e bentornati.

Nell’appuntamento di oggi con il Lunedì Desueto ci troveremo alle prese con la parola “emolumento”. Ovviamente, come sempre, colgo l’occasione di ringraziare “Una parola desueta al giorno” per tutti i termini che mi fornisce.

Ma bando alle ciance e passiamo subito alla definizione:

Emolumento

[e-mo-lu-mén-to] s.m.
(spec. pl.) Compenso percepito per prestazioni professionali

Ed ora che sappiamo cosa significa, possiamo dedicarci al racconto:

Emolumento

Lunedì Desueto n°45 – Emolumento“Il mio lavoro è sempre stato questo. Non me ne sono mai vergognato, né lo farò mai. L’ho scelto io, con la piena consapevolezza dei suoi pro e dei suoi contro, ma soprattutto con la piena consapevolezza dei rischi a cui vado incontro ogni volta che mi incontro con una donna o con un uomo.
Tuttavia con te è stato diverso.
Ti scrivo questa lettera pur sapendo che non te la spedirò mai, sia per il fatto che il coraggio mi manca, sia per il fatto che, come tutti, alla fine dei giochi te ne sei andata con poche parole e senza lasciarmi nulla che potesse ricondurmi, un giorno, a te.
Negli anni mi sono state fatte le richieste più strane, e io ovviamente non mi sono mai tirato indietro. Sono una specie di stacanovista, nel mio piccolo. Ogni richiesta ha il suo prezzo, ogni minuto ha il suo prezzo… persino ogni parola ha il suo prezzo. E proprio perché so dare un prezzo a tutto, credevo che non mi sarei mai più sorpreso, nella vita.
Finché non sei arrivata tu.
Ho aspettato che mi chiedessi di togliermi gli abiti, di mostrare il mio fisico scolpito, ma nulla. Ho aspettato che prendessi una qualche iniziativa, ma non l’hai fatto. Ho aspettato che mi chiedessi qualcosa di strano… e alla fine l’hai fatto.
«Leggimi una poesia», hai detto, e io ho sgranato gli occhi, stupefatto.
Ma la sorpresa è durata solo un momento, perché negli anni ho imparato a gestire qualsiasi situazione. Ho viaggiato tra la mia vasta collezione di libri e ho letto per te, abbracciando la poesia dalla sua nascita fino ai giorni nostri, fino a che tu non mi hai chiesto di smettere, con un’aria di soddisfazione che non avevo mai visto in nessuno di coloro che si erano rivolti a me.
Allora ti sei alzata e mi hai pagato. Un emolumento per la mia prestazione, come succede sempre. Un finale scontato. Tutto come sempre.

Solo oggi, dopo una notte insonne, capisco molte cose. Capisco che se chi solitamente si rivolge a me è una persona sola, tu sei molto più sola di loro. Ma soprattutto capisco che io, fra tutti, sono il più solo.”

Bene, anche per oggi abbiamo terminato. Spero che vi sia piaciuto questo piccolo racconto, e come sempre non vedo l’ora di leggere i vostri commenti!

A presto!

Neri.

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