HA RIAPERTO Villa Fogazzaro: riemerge dall’oblio il piccolo mondo antico
A dire la verità, di Antonio Fogazzaro si ricorda poco e niente, si sa poco e niente. Io ricordo, come stretta da una morsa, gli anni del Liceo classico dove al quarto anno ecco entrare con i moti il romanzo Piccolo mondo antico ambientato sulle rive del lago di Lugano sullo sfondo dell’Italia risorgimentale, tra la prima e la seconda guerra di indipendenza, con il dissidio amoroso e ideale tra Franco Maironi, un giovane di idee liberali, e Luisa Rigey, una ragazza di modeste condizioni economiche. La preparazione della lezione sul Fogazzaro ed il suo romanzo era impegnativa perchè prima si doveva analizzare il testo partendo dalla fabula intreccio poi collegare i fatti storici anche nel contesto gegrafico. Ed ecco come la storia ti poneva di fronte Franco, il protagonista che viveva con la nonna, una marchesa che parteggiava per il governo austriaco, la quale si opponeva al suo matrimonio con Luisa sotto la minaccia di diseredarlo. Franco la sposa ugualmente e dopo il matrimonio i due vanno a vivere a Oria sul lago di Como, dallo zio di Luisa, Piero Ribera.Presto emerge tra i due un profondo dissidio a causa della loro diversità di carattere. Neanche la nascita di Maria, che lo zio ama chiamare Ombretta Pipì, riesce a salvare il loro rapporto. Tutto precipita quando si viene a conoscenza di un testamento che toglie denari alla nonna di Franco in favore dello stesso. Egli per carità cristiana, non vuole agire, mentre Luisa vorrebbe andare contro la marchesa. La morte della piccola Maria, che affoga nel lago di Lugano, segna tragicamente la fine del loro matrimonio.Il carattere deciso e pratico di Luisa contrasta con l’animo contemplativo di Franco. I due si separano. Ma dopo tre anni, Franco e Luisa si rincontreranno sull’isola Bella, alla presenza dello zio, e alla vigilia della partenza di Franco per la guerra.Pubblicato a Milano nel 1895 — benché l’autore avesse cominciato a scriverlo dieci anni prima, nell’agosto del 1884 — Piccolo mondo antico divenne in breve tempo un grande successo come romanzo di impronta realista con evidenti richiami manzoniani. I protagonisti trovano serenità nel loro conflitto ideale grazie al contatto con la quotidianità delle persone semplici, portatrici di un modello autentico di valori spirituali e l'ambiente naturale circostante.A questo punto entra in gioco il Fai, Fondo italiano per l’Ambiente, ente che si dedica alla tutela e valorizzazione del patrimonio nazionale e che ha come obiettivo proteggere, restituire alla collettività beni monumentali, ambientali e paesaggistici.
Il FAI mi ha offerto lo spunto in questa RUBRICA DEL LUNEDI' dedicata all'ambiente ed ai luoghi verdi, per ricordare lo scrittore in occasione della riapertura dei luoghi come villa Fogazzaro Roi, sulla sponda italiana del lago di Lugano - Oria di Valsolda (provincia di Como), non lontano da Milano. Villa donata al FAI dal pronipote dello scrittore, il marchese Giuseppe Roi,( QUI NOTIZIE SUL cammino Fogazzaro – Roi dedicato anche al pronipote del famoso scrittore: il marchese Giuseppe, detto Boso, Roi (1924-2009), grande mecenate della cultura vicentina ed ultimo erede delle famiglie Fogazzaro e Roi).
Trattare di questi luoghi e del romanzo oltre ad esercitare la memoria nazionale o rianimarla e rendere pubblico un bene che fu di uno scrittore trascurato, è un atto di consapevole attenzione per il nostro patrimonio culturale comune. Il visitare la villa e le località teatro delle vicende, ha una duplice valenza: scoprire un paesaggio tipico dell’Italia, e incuriosirsi di Fogazzaro. Anche perché c’è una piena corrispondenza tra i luoghi geografici e quelli letterari: il piccolo mondo antico davvero esiste, il paesaggio lombardo lacustre e montano, carico di suggestioni romantiche è lì come nelle pagine di Fogazzaro.La darsena, il giardino con le stesse piante, conservate in modo originale, poi cipressi, il glicine, l'olea fragrans, la vite del Canadà. Il vecchio viottolo che costeggia il lago. Le terrazze, che fecero da sfondo alla vita reale di Fogazzaro , luoghi del romanzo ambientato nella fase del risorgimento lombardo, rimasti intatti da allora e ricordarli significa attenzione al paesaggio e alla sua storia.
Rammentare è parte della nostra identità, nella complessità geografic0-ambientale che ci contraddistingue. Anche un piccolo mondo antico ha il suo perché. Non infeltrisce a qualunque latitudine si trovi. Anche nel profondo Nord.E' un angolo appartato d’Italia, tanto appartato che molti pensano sia in Svizzera, ma la Valsolda, affacciata su quel tratto del lago di Lugano , appartiene alla provincia di Como e che qui si chiama preferibilmente Ceresio dove affascinanti sono le passeggiate in collina verso le riserve naturali (QUI NOTIZIE) oppure particolari le tranquille gite in barca sulle acque del lago. Questo è il “Piccolo Mondo Antico”. Con Oria, Albogasio, San Mamete, Cressogno, legati alle atmosfere malinconiche e affettuose del romanzo di Fogazzaro qui sono ancora riconoscibili.