Lunghezza delle dita e cancro alla prostata

Creato il 07 dicembre 2010 da Leragazze

La  scienza è meravigliosa e le sue scoperte sono entusiasmanti. A volte strabilianti, incredibili perfino. Come quella che vi racconto oggi. Che è vera perché è stata pubblicata sul British Journal of Cancer.

Ricercatori dell’Università di Warwick e dell’Institute of Cancer Research, dei veri benefattori dell’umanità, hanno evidenziato con uno studio durato 15 anni (quin-di-ci anni!) che se un uomo ha il dito indice più corto dell’anulare rischia di sviluppare il cancro alla prostata. Mentre coloro che ce l’hanno più lungo hanno un rischio ridotto del 33%.

Devo confessare che nella mia ingenuità e nella mia ignoranza, in un primo momento ho stentato a credere a quello che andavo leggendo. Forse, mi dicevo, non capisco bene l’inglese. E quindi mi sono data una spiegazione, pur sempre astrusa, ma probabilmente un po’ più accettabile. Il dito corto associato a un rischio maggiore di cancro alla prostata, nella mia mente semplice, poteva essere quello dell’urologo che quindi non riuscirebbe a effettuare una visita, un’ispezione per meglio dire, sapete come funziona no?,completa e profonda, facendosi così più facilmente sfuggire delle condizioni patologiche.

E invece no! Parlano della mano del paziente. La cosa funziona così. La differenza di lunghezza tra le dita dipende dai livelli di testosterone a cui i bambini sono esposti in utero. Quanto più sono elevati tanto più corto diventerebbe l’indice e tanto maggiore sarebbe il rischio di cancro alla prostata.

Come afferma il professor Eeles dell’Institute of Cancer Research, da ora in poi, grazie a questi “eccitanti risultati” sarà possibile selezionare gli uomini da sottoporre a controlli approfonditi al fine di effettuare diagnosi precoci.

Maschietti, state già osservando la vostra mano? Avete un indice corto corto? Avete già fissato un appuntamento con l’urologo? Non preoccupatevi inutilmente, vi consiglia la dottoressa Rippon del Prostate Cancer Charity. Questa caratteristica si riscontra in oltre la metà degli uomini e quindi non è detto che per forza avrete il tumore. Come dire: è vero, ma non credeteci.



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