Qui “Ogni pensiero vola”
Sirene, sfingi, draghi, ninfe, enormi pachidermi senza contare Nettuno, Ercole, Pegaso, esseri mostruosi dalle bocche spaventose. Queste sono solo alcune delle inquietanti sculture, soprannominate appunto “mostri”, che popolano il bosco sacro di Bomarzo. Naturale, mistico, pagano e esoterico allo stesso tempo, il Parco dei Mostri è stato di indubbia ispirazione per Salvador Dalì (qui un articolo sulla mostra di Dalì), che lo visitò nel 1938 e che, suggestionato e positivamente impressionato da esso, dipinse La Tentazione di Sant’Antonio. Antonioni gli dedicò un documentario prima di esordire nel mondo del cinema, quando il parco versava ancora in stato di abbandono. Greenaway lo cita più volte nelle sue opere, che trasudano uno sconfinato amore per l’arte. Qui è stato interamente girato “Il castello dei morti vivi” con Christopher Lee, Philippe Leroy e Donald Sutherland. Pensate che lo sventurato orco di sopra è andato addirittura a finire anche nell’ultimo film-minestrone di Malick…
Il principe Vicino Orsini, che per amore della moglie nel lontano Cinquecento commissionò a Pirro Ligorio le sculture del bosco (già sacro nell’antichità per gli Etruschi), voleva stupire ospiti e posteri donando loro la possibilità di un viaggio unico alla scoperta sia dei misteri del giardino sia di quelli del proprio io. L’obiettivo è statoampiamente raggiunto, dato il successo e lo stupore che le strane sculture, che talvolta sembrano ricordare la cultura Maya e quella orientale oltre quella Etrusca, hanno generato negli animi dei più e dei meno famosi.
Molto cinematografico (sembra un set) anche il vero e proprio paese di Bomarzo, tutto medievale e arroccato praticamente sopra al parco, che si trova nei pressi di Viterbo, a una settantina di km da Roma, al confine con l’Umbria.
Orari del parco: 8.30 – 19.00 (orario estivo)
8.00 – al tramonto (orario invernale)
Il biglietto costa (a parte alcune eccezioni) 10 euro