Miriam Palombi
Quali sono i luoghi oscuri di Miriam?
Ogni luogo può diventare oscuro, anche il più rassicurante se vi releghiamo quelle che sono le inquietudini che albergano in noi. Incubi notturni, paure inconsce che ci aspettano nel buio, buio dove ogni cosa si trasforma diventando altro.
Come nasce l'idea di questo libro?
"Luoghi Oscuri" è un omaggio ai classici del genere horror. La genesi della letteratura di genere è ben rappresentata nei miei racconti, dagli albori del romanzo gotico ambientato in antiche magioni, come in” Stesso Sangue”, biblioteche antiche “La venticinquesima ora” e case infestate come nel racconto dal
titolo “L’esperimento” fino all’horror angosciante di Poe, dove è il nostro inconscio a proiettare demoni e paure come ne “La stanza d’albergo” e “Tredici piccole perle”.
Leggendo “L’ antro della bestia” ritroviamo, invece, quel filone definito horror mitologico sviluppato da Lovecraft, dove il male viene personificato, assumendo forme ancestrali.
Si ritrovano, dunque, in parte le stesse ambientazioni rivisitate e plasmate attorno a racconti veloci dai finali asciutti dove quasi mai è previsto il lieto fine.
Titolo: Luoghi Oscuri
Autore: Miriam Palombi
Editore: Edizioni SensoInverso
Collana: Senza Tregua
Costo: 12,00 Euro
ISBN: 978 - 88 - 96838 - 58 - 7
La paura non e solo sangue, la paura è ovunque e può nascere da qualunque cosa. E’ un corto circuito nella testa, un evento irrazionale al quale non si riesce a dare una spiegazione, è la rinuncia alla logica.
Come si reagisce alla paura? La paura si combatte, nel mio racconto “Giù nel profondo” il protagonista con ironia uscirà indenne da una spaventosa avventura nei sotterranei di Parigi, o vi si è succubi come in “Cose da bimba”, il protagonista di questo racconto finisce per soccombere a quella che era la sua più atroce paura
infantile .
In questi racconti, ce ne è uno al quale sei particolarmente legata? Sia per le sensazioni che per le vicissitudini narrate?
Il racconto che apre questa raccolta, intitolato “ La venticinquesima ora” è il filo ideale che unisce il mio primo romanzo “ La Croce di Bonifacio” a “Luoghi Oscuri”, vi si affronta il tema della conoscenza e di come essa debba essere preclusa all’uomo non meritevole.
In “Acque profonde” credo di aver ricreato abbastanza verosimilmente un‘atmosfera rarefatta e di sottile inquietudine. La stessa solitudine del protagonista è palpabile come la sua angoscia finale.
"L'uomo nero", uno dei racconti all'interno di "Luoghi Oscuri", suscita timore già dal titolo, in ricordo di vecchie reminiscenze d'infanzia. E' proprio in quella età che si comincia a fantasticare, talvolta anche sulle proprie paure. Tu avevi paura dell'Uomo Nero?
No, ho sempre avuto più paura di quello che poteva esserci al di fuori, per strada, dove purtroppo non serve aprire gli occhi per far scomparire gli incubi…
Appassionata di storia dell'arte medievale e ceramista, come inizi il tuo percorso da scrittrice?
Alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” io rispondevo senza incertezza, “ La scrittrice”.
Fin da piccola ho cominciato a scrivere brevi racconti che definivo horror, sulla scia di quelle che erano le mie letture, i film preferiti ed i miei interessi non proprio adatti alla mia età.
Il tuo primo romanzo, "La croce di Bonifacio", ha concorso per svariati premi. Immagino, dal titolo, sia un romanzo legato al Medioevo. Puoi raccontarmi qualcosa?
La Croce di Bonifacio ha in sé tutte le caratteristiche comuni a testi appartenenti al filone fanta-storico, l’alone di mistero e la curiosità che può suscitare ma credo che abbia in sé anche altri punti di forza, qualcosa di più intimista.
Tutta l’opera è attraversata, infatti, da un profondo senso di religiosità come lo è la continua battaglia tra
bene e male condotta da ogni individuo.
Esiste la possibilità di poter scegliere o tutto è già scritto?
Può l’uomo sfidare Dio o è solamente il mezzo con cui Egli si prefigge il raggiungimento dei propri scopi?
Cosa ti piace leggere in genere? Quali sono i tuoi autori preferiti?
Prediligo letture molto simili a quello che è poi il mio genere, spaziando tra enigmi storici e testi di storia dell’arte.
Tra i miei autori preferiti ci sono Umberto Eco e Matthew Pearl.
A volte la realtà, supera la fantasia, specie quando andiamo a setacciare le notizie di cronaca. In questi ultimi anni, notizie predilette dai media. Come mai l'orrore, secondo te, affascina così tanto, seppur è così efferato e scabroso?
Le stesse favole della nostra tradizione popolare sono intrise di sadismo e di particolari macabri. Leggere di personaggi crudeli, inverosimilmente “cattivi” calati in situazioni irreali dove la logica è completamente stravolta, può servire ad esorcizzare le nostre paure quotidiane. Mai potrà accaderci qualcosa di simile.
Qual è il momento più opportuno per dedicarsi alla stesura di un libro?
Annoto di continuo nuove idee, le migliori mi vengono prima di dormire, che poi cerco di sviluppare, creando trame e personaggi.
Progetti imminenti?
Al momento sto lavorando al mio secondo romanzo di ambientazione storica, un giallo legato a Firenze e all’arte rinascimentale.
In cantiere vi è anche un’altra raccolta di racconti, seguito ideale della prima dal titolo “Creature Oscure”. I racconti avranno come ispirazione gli stereotipi del mondo Horror, spettri, vampiri e altre creature delle tenebre, citate come in un piccolo dizionario. Vedremo…