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Luppolo selvatico, una pianta spontanea in tutto l’Abruzzo. Curiosità, utilizzi e coltivazione

Creato il 06 ottobre 2013 da Altovastese

luppolo_selvatico_coni_femminiliLa produzione di birra artigianale è sempre più diffusa. Ogni regione ormai conta numerosi micro-birrifici. In Abruzzo sono 16, tra cui Opperbacco, Birrificio Maiella, Terre d’Acquaviva, Anbra, Desmond che producono birre artigianali molto apprezzate.  Come tutti sanno, l’ingrediente che conferisce il tipico aroma amarognolo alla birra è il luppolo.
Vediamo allora di scoprire qualcosa in più su questa interessante specie che, oltre ad essere ampiamente coltivata per il suo importante utilizzo commerciale, è piuttosto diffusa anche allo stato spontaneo.
Molti potrebbero pensare, infatti, che si tratti di una specie esclusiva del Nord Europa, dove è assai diffusa la produzione della birra. Allo stato spontaneo, invece, il luppolo è presente in buona parte d’Italia, soprattutto Centro-Settentrionale, ed è comune anche in Abruzzo, dove è diffuso lungo i principali alvei fluviali, nei fossi e nei boschi umidi ed ombrosi in particolare nell’Aquilano e nel Teramano.

Nella nomenclatura dialettale abruzzese è chiamato jupice (Anversa degli Abruzzi), luparulupoli, lupene, lupici (Aquilano), luppola (Pietraferrazzana) con derivazione del termine  latino lupulus.

In Abruzzo e Molise in Primavera si raccolgono soprattutto i giovani getti che vengono consumati in frittate, come gli asparagiNel vastese la specie è nota con il termine dialettale di luppele o anche uppeleEsemplari di luppolo sono presenti anche nella valle del Trigno e del Sinello. Nel bacino del Trigno è presente soprattutto lungo gli affluenti secondari sia del versante abruzzese che molisano (fiume Treste, torrente Monnola, torrente la Botte ecc.). A Furci (CH), ad esempio, la specie è conosciuta come tenne de lupe. Nel Medio e Alto Vastese, infatti, il termine “tenne” o “tinne” indica i germogli teneri e commestibili, ad esempio quelli della Sulla (Hedysarum coronarium), conosciuta in dialetto come grandalupineNel valle del Trigno la raccolta del luppolo selvatico è praticata solo da pochi ed esperti raccoglitori, secondo cui il sapore particolare ed amarognolo dei giovani getti di luppolo è addirittura migliore di quello degli asparagi selvatici.

Proprietà e utilizzi. Contiene olio essenziale, luppolino, resine ed un alcaloide narcotico; è un energico sedativo, emmenagogo, anafrodisiaco, amaro-tonico. L’infuso e la polvere sono utili in caso di insonnia, nervosismo, eccitabilità sessuale e inappetenza oltre che per calmare i dolori di stomaco.

In cucina vengono impiegati i giovani getti lessati e poi consumati al pari degli asparagi come  verdura, in risotti, fritate, minestre e salse.

Il luppolo e la birra. Il maggiore utilizzo del luppolo è senza dubbio quello inerente alla produzione della birra, cui viene aggiunto per conferire sapore amaro, favorire la chiarificazione e impedire l’acetificazione. I coni femminili, senza il peduncolo, vengono raccolti a fine estate (agosto-settembre), essiccati a strati all’ombra e battuti per far cadere i “granellini” (lupppolino) e conservati in luogo fresco e al riparo dalla luce. Le infiorescenze femminili essiccate vennero aggiunte alla birra nel XIII secolo da Gambrinus, leggendario Re della Birra, conferendo a questa bevanda l’attuale aroma piacevolmente amaro. Le proprietà curative del luppolo, unite a quelle di grano ed orzo, hanno dato luogo al proverbio “Chi beve birra campa cent’anni“. E’ sempre stata considerata una pianta medicinale, indicata per stimolare il tratto gastro­intestinale; il thé da essa ricavato è un noto calmante e sonnifero.

Il luppolo selvatico si utilizzare per la produzione della birra? Molti si chiedono se la specie selvatica si presta per aromatizzare e amaricare la birra artigianale. Gli esperti birrai rispondono che non è possibile utilizzare il luppolo selvatico per via della inaffidabilità in termini di quantità e qualità degli alfa-acidi (AA), troppo variabili di anno in anno, anche nello stesso esemplare. Per questa ragione per amaricare la birra si utilizzano le varietà selezionate con resa stabile e misurabile (esempio la Saaz, la Cascade, la Nugget). Ma anche le varietà coltivate, per essere utilizzate, necessitano di particolari accortezze e spesso di analisi chimiche. Un metodo per stimare la quantità di alfa-acidi presenti nel luppolo è riportato in questo interessante sito: http://www.hobbybirra.info/view_megafaq.asp?id_menu_megafaq=97 , dedicato alla produzione della birra artigianale.

Se non per amaricare, comunque, il luppolo selvatico si presta per aromatizzare la birra, conferendo un particolare e gradevole gusto erbaceo. Personalmente sono convinto che utilizzare esemplari spontanei e lavorare alla loro selezione è utile per la produzione di birre artigianali autoctone che potrebbero fare la fortuna di qualche micro-birrificio locale. La moda delle produzione di birre artigianali, l’homebrewing, ed i gusti sempre più raffinati degli estimatori delle tipologie di birra più originali ed insolite, in futuro si sposeranno sempre di più con l’esigenza di produzioni tipiche e biologiche. Sarebbe bello, ad esempio, una birra artigianale con luppolo selvatico del vastese. No?

Foglia di luppolo selvatico

Foglia di luppolo selvatico

Come riconoscere il luppolo selvatico. Pianta perenne, lianosa, rampicante  alta generalmente sino a 6-8 metri, appartenente alla Famiglia delle Cannabinacee. I fusti hanno 6 strie scure nelle quali sono inserite spine brevi e ottuse, spesso attorcigliato ad altre piante. Le foglie sono opposte, ai nodi del fusto, con lamina circolare palmato 3-­lobata con denti acuti. I fiori compaiono in estate (luglio-settembre). L’infiorescenza maschile, di colore bianco-verdognola, è lunga circa 10 cm, a forma di pannocchia con fiori bianco­gialli; quella femminile ovata, simile ad una pigna pendula, è formata da brattee membranacee ovato­-acuminate di colore verde chiaro.

Quando si raccoglie il luppolo?  I giovani germogli si raccolgono in Primavera o all’inizio dell’estate (Aprile-Giugno), scegliendo le punte più grosse e tenere. Per la produzione della birra artigianale, i coni femminili si raccolgono in tarda Estate (metà Agosto-Settembre-primi di Ottobre).

Distribuzione e habitat. Boschi umidi e siepi da 0 a 1200 metri. Comune in Italia Settentrionale e Appennini fino all’Abruzzo. Raro nella zona mediterranea, Sicilia, Sardegna e Corsica. Si rinviene lungo i fossati, ai margini dei boschi umidi, lungo fiumi e torrenti con suolo fertile e profondo. In questi ambienti, vegeta come rampicante lianosa su alberi e altri arbusti lungo margini stradali, spesso in consociazione con la Clematide (Clematis vitalba) e l’Edera (Hedera helix). Non è raro trovare, nelle aree adatte, grandi esemplari di luppolo avvolti a pali elettrici, telefonci, guard rail o piloni dei ponti.

Curiosità. La denominazione scientifica di Humulus lupulus deriva probabilmente dal latino humus = terra con allusione ai fusti flessibili che si adagiano al suolo o ai luoghi umidi che questa pianta predilige; lupulus, diminutivo di lupus = lupo, che esprimere il fatto che attorcigliandosi ad altre piante le soffoca e fa morire oppure alla grande forza e rusticità “selvaggia” del luppolo spontaneo. E’ infatti una pianta che cresce assai velocemente. In Primavera, in condizioni ottimali, può crescere dai 15 ai 30 cm al giorno! Il luppolo contrariamente alle altre specie vegetali si attorciglia esclusivamente in senso orario. Il luppolo veniva utilizzato nell’imbottitura dei guanciali per favorire il sonno. Nel luppolo sono presenti ormoni vegetali i cui effetti vennero osservati per la prima volta nel 1953 nelle raccoglitrici di luppolo, che presentavano regolarmente la comparsa di mestruazioni 2 giorni dopo l’inizio del raccolto, a prescindere dal periodo del ciclo in cui si trovavano. Il luppolo appartiene alla stessa Famiglia della canapa (Cannabis sativa) e per questo motivo, secondo alcuni, la resina estratta dai coni femminili possiede leggere proprietà ipnotiche e stupefacenti.

Avvertenze! Gli strobili freschi del luppolo a contatto con la pelle possono provocare irritazioni.

Approfondimenti. La coltivazione del luppolo.

http://www.fermentobirra.com/homebrewing/homegrowing-coltivare-il-luppolo-in-casa/
http://forum.giardinaggio.it/spontanee-aromatiche-officinali/106436-erbe-spontanee-commestibili-9.html
http://luppoloitaliano.blogspot.it/p/coltivazione-del-luppolo.html
http://www.aitbm.it/rivista.php
http://www.dr.hauschka-med.it/qualita/le-piante/luppolo/

Articolo e foto di: Ivan Serafini


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