Non più borse di studio, ma prestiti da restituire. È questa la novità che attende gli studenti universitari dello Zambia, secondo quanto annunciato dal governo di Lusaka.
Per lo Stato, infatti, ha spiegato il ministro dell’Istruzione John Phiri “non è più sostenibile” dare un aiuto finanziario a tutti i ragazzi e le ragazze che si iscrivono all’università.
Il ministero, ha dunque aggiunto il responsabile dell’Istruzione, ha iniziato un programma per trasformare l’istituzione che si occupa delle borse di studio in un fondo rimborsabile.
A portare a questa decisione un imprevisto aumento dei costi sostenuti dalle autorità per il mantenimento degli studenti universitari: gli iscritti al primo anno della University of Zambia, infatti, sono passati da poco più di 2400 a 6000 e per ognuno di loro le spese – per libri, alloggio, cibo e altro – ammontano ad oltre 25.000 kwacha, circa 3000 euro.
Quasi 49 milioni di kwacha (6,1 milioni di euro) sono stati spesi complessivamente quest’anno, ha spiegato Phiri, e non sono stati sufficienti a rispondere a tutte le necessità.
Di qui la decisione di rivedere il sistema di sostegno.
Del piano governativo fanno parte anche l’espansione dell’insegnamento a distanza e una maggiore apertura dell’università statale a studenti con borse di studio private o che decidano di mantenersi da soli.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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