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Lush – Cosmetic warrior

Creato il 10 aprile 2014 da Sweetamber

Due giorni fa, al momento di decidere se andare o meno dal parrucchiere per stendere la tinta sui capelli (problema di dubbia rilevanza e serietà per il panorama mondiale, ma di fondamentale importanza per le tasche del parrucchiere), ho avuto una mezza botta di genio: ora mi faccio l’hennè, mi sono detta. Ora svolto e mi spalmo fango sui capelli, alla faccia delle tinte a base chimica. Mi sono perciò messa di buona lena a cercare informazioni riguardanti questo prodotto, direzionandomi poi sul sito della Lush Italia che, insomma, mi diceva bene sopratutto per la fama acquisita da questa marca nel corso degli anni. Leggendo alcune recensioni, ho deciso di acquistare l’hennè Come un sole rosso acceso in quantità industriali dal sito e curiosando un po’ in giro sono incappata in un prodotto che mi ha incuriosita parecchio: la maschera per pelli impure Cosmetic warrior. Ho aggiunto questa e qualche altro prodottino, ho pagato e dopo nemmeno quarantotto ore è arrivato tutto. Il primo fra i prodotti testati è stato proprio Cosmetic warrior, motivo per cui ho scritto tutta la pappardella precedente a mò di introduzione avvincente (?).

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Ora, siccome devo far notare ad ogni pié sospinto quanto fa bene le foto quel cellulare supereconomico che è il Nokia Lumia 620 da appena 5mpx, ho una buona scusa anche per mostrarvi la confezione di questo prodotto in dettaglio

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La scatolina, rigorosamente nera, contiene 75 gr di intruglio puzzolente (almeno per me che detesto le uova e tutti i loro dannatissimi odori) al prezzo di 9,25 euro, buono per quattro applicazioni. La durata di questa maschera, che va conservata in frigorifero perché composta da ingredienti freschi, è di tre settimane. In ogni caso la data di scadenza è indicata sul retro, assieme all’elenco ingredienti completo.

Contiene, fra gli altri ingredienti, anche uova di gallina ruspante, uva, argilla e aglio. Tutta roba che messa assieme aiuta a lenire e calmare i rossori di acne e imperfezioni, dando una bella pulita generale alla pelle impura.

La maschera va applicata due volte alla settimana per un totale di quattro applicazioni fino a che non si arriva alla fine del vasetto. A questo punto si interrompono le applicazioni per qualche giorno, riprendendole poi allo stesso modo. La pelle dovrebbe ripulirsi e risultare più liscia e asciutta, cosa che peraltro si nota fin da subito.

Ho sperimentato la maschera da poche ore e devo dire che i risultati sono effettivamente quelli dichiarati sul sito e descritti dalle varie recensioni di chi ha provato questa sbobba. La pelle tira un poco durante la posa, ma si riprende subito dopo risultando molto morbida e liscia, ripulita da tutto lo schifo prodotto dall’acne. La puzza durante la stesura e la posa mi è risultata fastidiosa ma tollerabile, piccolo prezzo da pagare per una pelle purificata, devo dire.

La maschera va applicata uniformemente sul viso evitando gli occhi, prelevando la quantità di una noce o poco più e stendendola rapidamente. Va quindi tenuta in posa fra i cinque e i quindici minuti totali (io l’ho tenuta dieci minuti precisi) e di seguito sciacquata accuratamente con acqua tiepida. La sensazione è di una pelle decisamente meno grassa e unticcia, non secca, pulita. Come prima applicazione posso dire di essere soddisfatta, anche se per capire quanto questa maschera sortisca in termini di risultati effettivi e duraturi dovrò verificare il risultato alla fine del ciclo di applicazioni.

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Iva un po’ me la immagino, mentre mi fa la maschera, immersa fino al collo nella puzza d’uovo crudo, uva e aglio messi tutti insieme con l’argilla. E pensando a questa povera signora o signorina che s’è respirata il tanto -da me- odiato tanfo d’uovo crudo mixato con l’aglio che manco Dracula nei suoi giorni migliori, devo dire di sentirmi immersa in una piacevole sensazione di gratitudine e di felicità. Un po’ perché ho sborsato soldi per qualcosa di buono e che non fa male agli animali, un po’ perché mi sono risparmiata una di quelle terribili maschere fai da te che -quelle sì- puzzano di tuorlo rosso da far pietà e che magari manco sortiscono lo stesso effetto perché l’uovo non l’ha prodotto la gallinella ruspante ma una povera gallina sovralimentata proveniente da chissà quale catena di produzione simil-industriale. Brr.


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