
Quel 29 maggio 2006, l'eruzione del vulcano Lusi non fu senza vittime: 14 persone persero la vita, 10.000 edifici andarono distrutti e 30-40.000 persone dovettero abbandonare per sempre la zona. Il vulcano erutta dal cratere largo un centinaio di metri, con un intervallo di circa 30 secondi, quasi 10.000 metri cubi di fango bollente al giorno. Oltre il pericolo immediato per la vita e gli insediamenti umani c'è anche quello della subsidenza calcolata, nel 2008, tra gli 0,5 e i 14,5 metri all'anno [Le Scienze]. La difficoltà di stabilire la causa di questa eruzione di fango, infine, rende difficile capire chi deve risarcire gli abitanti della zona per i danni subiti anche se, uno degli azionisti dell'azienda che effettuò le perforazioni, la Lapindo Brantas, che faceva parte del governo, ha chiesto all'azienda di pagare circa 420 milioni di risarcimenti, in parte arrivati agli sfollati. C'è da considerare che questo, pur essendo uno dei più grandi, non è l'unico vulcano di fango al mondo, ne esistono molti anche in Italia per esempio. Di seguito, una ripresa delle eruzioni, un servizio di Aljazeera e una ricostruzione in 3D del Russian Institute of Geological Studies.
M. Lupi, E. H. Saenger, F. Fuchs & S. A. Miller, Lusi mud eruption triggered by geometric focusing of seismic waves, Nature Geoscience 6, 642–646 (2013) doi:10.1038/ngeo1884
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