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LUSSURIA - di João Ubaldo Ribeiro

Creato il 05 giugno 2012 da Ilibri
LUSSURIA - di João Ubaldo Ribeiro LUSSURIA - di João Ubaldo Ribeiro

Titolo: Lussuria
AutoreJoão Ubaldo Ribeiro
Editore: Beat
Anno: 2006

Ecco le confessioni di una donna che ha vissuto la sessualità senza perdersi nulla e, se qualcosa si è perso, meriterebbe un’altra vita per essere degnamente vissuto.

Così lo scrittore baiano Joao Ubaldo Ribeiro, uno dei nomi più importanti della letteratura contemporanea, partendo da un manoscritto recapitato misteriosamente al suo studio dà forma alla voce di una donna sconosciuta, nota all’autore solo con le iniziali CLB, impressa su nastri registrati e poi trascritti.

La storia viene pubblicata con il nome dello scrittore e, su richiesta della donna, ne viene resa nota l’inconsueta origine e ciò “non per vanità […] ma perché è irresistibile lasciare le persone senza sapere in cosa credere”.

La pagina scritta riporta fedelmente l’oralità dell’originale, che narra la storia di una vita di una bellissima donna di Bahia la quale, a distanza di anni, non fa mistero della sua innata devozione per la sessualità più libera e sfrenata.

Da Bahia a Rio de Janeiro la protagonista di queste pagine racconta, con dovizia di particolari, le sue avventure amorose e sessuali, passando da professori navigati a zii lussuriosi, da rapporti incestuosi con l’amato fratello Rodolfo, a donne sensuali e pudiche per gioco.

Il ritmo della seduzione è incalzante. La dea dai fianchi e dalle cosce procaci capace di incarnare “tutte le dee dell’amore, tutte le diavolesse scatenate che popolano l’universo, la Lussuria con le sue ombre serpeggianti […] e il suo richiamo alla dissolutezza” parla alle donne invitandole a lasciarsi andare, a non perdere le occasioni di piacere puro che la vita può dare loro, abbandonando cliché e sensi di colpa, paure e falsi retaggi.

Tutte le donne […] hanno già sentito e sentono un momento in cui sono puramente sesso e pulsano sesso da tutti i pori e si spaventano di loro stesse e perdono il controllo e comprendono tutto sul sesso e vogliono tutto, è una sensazione soggiogante di assoluta sessualità, un momento in cui la libidine prende il sopravvento su tutto e loro si sentono femmine, sconce, puttane, farebbero tutto, tutto, vogliono fottere, vogliono fare tutto!


Il romanzo si snoda in provocazioni continue, in aggressioni ai fanatismi e agli “esclusivismi” e in una condanna aperta all’ipocrisia religiosa e borghese – non solo nei confronti della sessualità - di cui le menti, anche quelle apparentemente più emancipate, sono colme. La protagonista non fa mistero dello scopo della sua confessione pubblica: aiutare il mondo a crescere attraverso la verità, che può essere rivoluzionaria proprio a causa dell’arretratezza e dei preconcetti.

Le persone leggono romanzi, biografie, confessioni e memorie perché vogliono sapere se le altre persone sono come loro […] Vogliono sapere se quello che provano di vergognoso è provato anche dagli altri, vogliono proprio guardare dal buco della serratura e quanto più guardano, tanto più hanno bisogno di guardare”.


Che si tratti di realtà o più verosimilmente di uno stratagemma letterario, la scelta della confessione orale – poi dattilografata e servita ai lettori - di una sconosciuta emancipata ed esperta di cose della vita, è ben riuscita. Il linguaggio non asservito incalza il lettore conducendolo in un vortice di sensazioni deliranti al limite con l’eccitamento puro.


Non mi piace parlare di peccati, ma visto che di Lussuria si tratta il consiglio è di cedere liberamente all’invito di queste pagine. Se l’intenzione non è questa, allora è meglio non avventurarcisi, perché trattenersi - questo sì - sarebbe davvero un peccato.

Nelle pagine conclusive un vademecum della voce narrante:

Eterosessualità esclusiva, limitazione. Omosessualità esclusiva, limitazione. Bisessualità, normale, tanto che nell’infanzia si risveglia in tutti e tutte, senza eccezione. Pansessualità, il futuro, sempre che non ci estinguiamo come specie”.

Voto i-LIBRI:

4stelle

   

 

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