Già l’anno scorso avevo sperimentato questa ricetta, ma non ve ne avevo parlato, forse per gelosia.
Oggi però non posso fare a meno di condividere questa nuova prova (perché su tre volte che l’ho fatta l’anno scorso, solo una è venuta veramente BENE), che sperò sia venuta buona, e che è la prima tacca di una ruota che ha completato il suo giro delle mie prime quattro stagioni qui: come un anno fa, nella stagione dei Peperoni rossi, rieccomi a cucinarli con zucchero e miele per poterli gustare, se non li finisco prima, questo inverno insieme a un buon formaggio stagionato, magari fatto in casa, magari perfino vegano. Così, per dire.
Dicevo, sono di nuovo qui a ripetere gli stessi gesti MA con un anno di vita campagnola nei ricordi, un sacco di esperienze nuove messe da parte, tante nuove amicizie, tante novità personali, sentimentali e lavorative.
Insomma, sono sempre io ma non sono più la stessa, e mentre rigiro nella pentola i peperoni rossi che lo Chef John ha tagliato fini fini apposta per me prima di indossare i panni del Falegnomo, penso a quante piccole infinite cose, quanti dettagli mi hanno reso felice finora, dalla prima conserva, alla prima piantina dell’orto, alla stasi dell’inverno, alle speranze e i colori di primavera, agli impietosi raggi dell’estate e ora, a pensare all’autunno e ai sapori che richiamerò ogni volta che aprirò un barattolo che ho sigillato ora.
Non voglio far troppo la poetica, e invece sì, perché trovo che questo sia il tipo di esperienza che dà pace all’anima, che lascia un segno di dolcezza nei ricordi e che apre il cuore all’amore per tutte le creature, vegetali, animali e perfino minerali.
Poi vabè, il mondo sa essere davvero brutto, crudele, infame e insostenibile, ma credo che sia proprio questa la chiave: trovare un piccolo giardino personale, materiale o immateriale, dove mantenere vive queste emozioni, grandi e piccole che siano, è essenziale per sopravvivere.
Comunque, se volete la ricetta di questa buonezza – che me la sogno anche di notte - che è un misto di sapore tra miele e peperone, con il peperone che sa di miele e il miele che sa di peperone, e il colore è una botta al cervelletto, accende la passione e attizza le papille, eccovela qua.
Per ogni chilo di Peperoni ROSSI, puliti dei semi e della parte bianca, quattro etti di zucchero (di canna o bianco, come preferite – se di canna verrà più scuro e dal sapore più forte) e due etti di miele (millefiori, di acacia, comunque non troppo aromatico).
Cuocere tutto insieme a fuoco basso in una padella capiente fino a che, dopo una cinquantina di minuti, i peperoni non saranno trasparenti e completamente cotti e il liquido sarà addensato ma non troppo, e qui sta la difficoltà: raffreddandosi addensa, sì, ma non si capisce subito bene quanto si addensi, perciò bisogna andare per tentativi e comunque, se anche lo si mantiene troppo liquido, si potrà scaldare in seguito e asciugare ulteriormente. Vice versa è più un casino.
Fine, sterilizzate i barattoli, riempiteli, chiudeteli bene e fate il sottovuoto bollendoli fino al CLOCK! e per il resto, gustate questa Lussuria insieme a formaggi di quelli che stan bene con le marmellate agrodolci, e poi fatemi sapere.
Ah, io non ho mai sopportato i peperoni, e questa è una delle pochissime maniere in cui ne farei un’indigestione. YUM!!!