è più forte di me: adoro il circo.
Mi piace l'orchestrina sospesa che improvvisa improbabili motivetti, mi piacciono i costumi con le piume e i lustrini, i trucchi carichi, i giocolieri, gli acrobati, la sabbia dell'arena, le righe del tendone, i trapezisti... Mi sembra tutto avvolto in un'alone di magia: persone che hanno fatto una scelta precisa, girovaghi per scelta, con i loro carrozzoni più o meno accessoriati e i loro animali, fratelli e cugini. Una grande e varia famiglia fatta di incomprensibili relazioni di solidarietà e conflitto, suspance, rapporti di forza e dipendenza, legami impossibili da capire o da paragonare... Come se la modernità non fosse ancora arrivata nel loro mondo: fatta eccezione per alcuni lussi che i circhi più lussuosi si vogliono e si possono concedere, i circensi vivono fuori dalla storia, saltando, domando tigri e leoni, addestrando foche, roteando nel cielo sospesi su una fune...
Guardo il circo con gli occhi di quand'ero piccola e con gli occhi dei miei figli: con loro vado ogni volta che un carrozzone si ferma nelle mie vicinanze e con loro rido, mi spavento, mangio pop-corn, guardo assorta i salti coraggiosi di scriccioli fortissimi, mi lascio guidare dal giudizio del mio indomabile leone che, nell'ultimo spettacolo, ci tiene a sottolineare la bravura delle tigri: mamma veramente bravissime le tigri, non trovi?Mi piace l'odore, i colori, l'antico e il moderno televisivo che si affaccia in alcuni momenti ma, per lo più, fermo ad un repertorio anni ottanta. Capisco Fellini che cercò di scappare con un circo di passaggio a Rimini. Mi lascio emozionare dal ricordo del racconto di una ginnasta infortunata il cui sogno non erano le olimpiadi ma il trapezio del circo più grande del mondo!Adoro il circo e sono felice che anche i miei figli ne siano affascinati.La prima immagine l'ho trovata qui, è di una bravissima illustratrice che si chiama eleonora moretti, trovata per caso mentre cercavo un'immagine da accompagnare a questo post, le altre sono mie: