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M-Commerce crescita vertiginosa in Italia: quali sviluppi nei prossimi anni?

Da B2corporate @b2corporate
Si è concluso pochi giorni fa E-Commerce Forum, l’evento nazionale dedicato al commercio elettronico giunto alla sua IX°edizione, promosso dal Consorzio Netcomm. L’evento, ormai diventato punto di riferimento del settore, ha offerto anche quest’anno spunti interessanti per approfondire le dinamiche della filiera dello shopping online, attraverso il coinvolgimento di ospiti e speaker di rilievo. Proprio in questa occasione ho incontrato Fabio Maglioni, Founder di modomodo, azienda ormai consolidata all’interno del mercato italiano e che ha riscosso in soli 5 anni di attività un ottimo successo, grazie alla sua innovativa Mobile App Platform.
M-Commerce crescita vertiginosa in Italia: quali sviluppi nei prossimi anni?
Modomodo ha raccolto nel corso degli anni la fiducia di clienti prestigiosi provenienti da diversi settori come Totalerg, Media World, Unieuro, Benetton, Pittarosso, Poinx, Marcopolo Expert, A2A, E.ON, IBS e molti altri.
Qual è l’incidenza degli acquisti online da Mobile?
Tra i dati più significativi emersi dal rapporto dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-Politecnico di Milano, presentato nel corso della manifestazione, si registra la continua ascesa degli acquisti online da dispositivi mobile (smartphone e tablet) che nel 2013 registra un incremento del  + 300%
Gli acquisti da mobile sono peraltro in costante crescita e registrano un +85% di aumento anche in questi primi mesi del 2014: si può dunque affermare che l’m-commerce sta fungendo da traino per la crescita dell’e-commerce italiano. Infatti è tutto l’e-commerce in generale a registrare un trend in costante e rapida crescita: il rapporto indica per il 2014 un’ulteriore crescita del 17%, dato che farà raggiungere al mercato una dimensione complessiva di 13.2  miliardi di euro. Tra i settori in aumento rispetto al 2013 figurano l’informatica (+32%), l’editoria (+28%), il food (+23%), l’abbigliamento (+21%) e il turismo (+11%).
Nonostante la crescita che si registra per l’e-commerce nel nostro paese, l’Italia si posiziona ancora all’ultimo posto nelle classiche dei Paesi europei. Infatti, soltanto il 4% del totale delle imprese italiane vendono online, mentre molte altre aziende dimostrano interesse verso questo nuovo canale di distribuzione ma sono ancora bloccate nell’accesso a questo mezzo a causa di problematiche di natura tecnologica e finanziaria. Il primo limite infatti è legato all’infrastruttura informatica del nostro paese, che penalizza le attività delle molteplici PMI non riuscendo ad assicurare una banda larga sicura e affidabile in molte zone della Penisola. Il secondo è invece di natura finanziaria ed è legato alle difficoltà connesse al credit crunch, che ancora bloccano finanziamenti e richieste di denaro alle banche per dotarsi di tutte le soluzioni tecnologiche e le strutture necessarie per vendere online.
M-Commerce crescita vertiginosa in Italia: quali sviluppi nei prossimi anni?
Ci fai il punto della situazione? Le aziende chiedono l’m-commerce o preferiscono altre forme di ingaggio con il consumatore?
Come testimoniano i dati emersi da questa edizione dell’e-commerce Forum le aziende italiane non sono ancora strutturate per sfruttare al meglio tutte le potenzialità che questo strumento offre. Infatti, l’m-commerce ci viene richiesto principalmente da quelle realtà aziendali che hanno già capito le funzionalità dell’e-commerce tradizionale e che cercano un ulteriore touch point con il consumatore.  Inoltre, tramite il canale mobile, queste realtà non offrono agli utenti solo uno strumento per fare acquisti, ma un’esperienza più coinvolgente, fatta di informazioni, intrattenimento, utilità e tanto altro. Sono soprattutto i retailer ad utilizzare le nostre funzionalità “da negozio o drive to store” ovvero tutte quelle che accompagnano il cliente verso l’acquisto e durante la sua “store experience”. Ad esempio loyalty digitale, couponing, infotainment, etc. Tutte modalità che racconteremo qui http://www.sdabocconi.it/en/executive-education/new-technologies-retail
Ci sono settori più attivi di altri in questo senso? 
I mercati più attivi in questo momento sono sicuramente quelli che devono interagire, comunicare direttamente con i loro consumatori in ogni momento. Quindi retailer di qualsiasi tipo (abbigliamento, elettronica, arredamento, etc.) ma anche le multi-utilities, le assicurazioni e le aziende provenienti dal settore pubblico. Infatti quando si parla di m-commerce non bisogna dimenticare che non si tratta esclusivamente di vendita di prodotti fisici ma anche di servizi.
Qual è il vantaggio dell’m-commerce rispetto all’e-commerce?
I consumatori stanno ridefinendo il modo con il quale interagiscono con i brand. Questo grazie proprio allo smartphone che ha delle caratteristiche uniche: la capacità di rendere contestuale un’esperienza di acquisto per luogo, tempo e attitudine della persona.
Per essere più pratici, immaginiamo le potenzialità derivate da funzionalità come geolocalizzazione, notifiche in app, barcode o Qr code reader, second screen experience, etc. che, combinate assieme, creano per il consumatore un’esperienza d’acquisto esclusiva e personalizzata e per le aziende un nuovo ed ulteriore modello di offerta.
Le app, che diventeranno sempre di più il “canale ufficiale” per guidare contenuti e servizi, offrono al consumatore il vantaggio di potersi relazionare con la marca in qualsiasi momento, sfruttando ad esempio i tempi morti durante gli spostamenti.
M-Commerce crescita vertiginosa in Italia: quali sviluppi nei prossimi anni?
Cosa pensi succederà nei prossimi 3/5 anni?
Siamo all’inizio, ma stiamo già assistendo ad una contaminazione sempre più forte tra i canali, quello fisico e quello digitale. Ad esempio, punti vendita che si trasfomano in showroom (dove il cliente può toccare con mano un prodotto e, tramite lo smartphone ricevere informazioni e acquistarlo facendoselo recapitare a casa) oppure un player di e-commerce che mette a disposizione punti fisici per il ritiro (pick&pay).
Inoltre nei prossimi due o tre anni le app non saranno più confinate a smartphone e tablet ma diventeranno pervasive su altri device attraverso i quali interagiremo. Immaginiamo i wearables e gli home appliances. Questo porterà una evoluzione di “smartness”. Nella nostra piattaforma queste evoluzioni sono già in gran parte disponibili e altre fanno parte della nostra roadmap.
 

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