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M. GEDDES GENGRAS, Two Variations

Creato il 22 gennaio 2016 da The New Noise @TheNewNoiseIt

M. GEDDES GENGRAS, Two Variations

Geddes Gengras è un protagonista della scena underground americana: il suo nome si collega a Robedoor, Pocahaunted, LA Vampires, poi ha fatto un disco assieme a Sun Araw e i Congos e ancora molto altro. Inoltre, come un miliardo di musicisti che hanno attraversato gli anni Zero, s’è innamorato dei sintetizzatori analogici e ha cominciato a sognare cavi. Con tutta probabilità, nulla di ciò che sta incidendo è nuovo e forse nemmeno ambisce a esserlo (in più, dopo anni in cui tutte le riviste di tendenza ce l’hanno menata con questo culto del vintage, siamo ampiamente stufi), però sa giocare bene a questa cosa. Il primo lato della cassetta, nelle parole di Geddes Gengras, è il frutto del riordino del suo arsenale di sintetizzatori analogici e dell’utilizzo di un nuovo patch: il risultato è una roba minimalista che potrebbe aver fatto Jean Michel Jarre quando registrava Equinoxe o Magnetic Fields. Parlo proprio di quel sound magico e ingenuo che trenta-quarant’anni fa qualcuno tirava fuori dai synth. Il lato B della cassetta Umor Rex è la registrazione di una performance dell’americano risalente allo stesso periodo in cui usava questo nuovo giocattolo, meno suggestiva, ma niente male. Se state per ordinare da Morr Music, che è il distributore europeo di Umor Rex, fate giusto un pensierino su questa cassetta (l’etichetta, tra l’altro, ha già pubblicato due sue raccolte, se lui vi entusiasma).

Dischi 2015, m. geddes gendras, umor rex

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