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M. Rea e S. Scazzi vittime del mercato dell’orrore

Creato il 09 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Melania Rea e Sarah Scazzi vittime del mercato dell'orrore. Parolisi e Misseri figure contrapposte Estate gialla, anzi no, estate horror, quella dell’Italia 2011. Intanto, un altro sindaco si è apprestato a chiedere che per ferragosto non ci sia nessun pellegrinaggio dal gusto macabro presso l’oramai famosa Casermetta dei boschi di Ripe di Civitella del Tronto. Il sindaco ha dichiarato: “le nostre montagne e la nostra natura, immerse anche nello splendido scenario delle Casermette, si sono da sempre caratterizzate per un turismo di famiglia, di qualita’, fatto di spensieratezza e divertimento. Non vorremmo proprio che ora si vada alle Casermette per ben altri scopi, per fare turismo becero sporcando l’immagine di questo luogo da sempre pacifico ed incontaminato. L’invito e’ di trascorrere una vacanza serena e di rispettare anche la memoria e la dignita’ di Melania Rea che in quel bosco ha trovato la morte”. Ma amanti dell’horror e mitomani non si fermano mica così facilmente c’è chi addirittura è disposto a violare i sigilli imposti dagli investigatori.

C’è molto di strano in tutto quello che ruota intorno agli ultimi omicidi italiani. Dei simboli ve ne abbiamo parlato qualche post fa, Oggi invece vorremmo affrontare un fenomeno di massa che cresce rapidamente anche agevolato da noi che facciamo dell’informazione il nostro lavoro ed il nostro hobby. A partire dallo sbattere il mostro in prima pagina, che è comunque utile a farsi leggere, apprezzare, stimare e condividere dagli amanti della cronaca, dell’horror e del mistero c’è chi invece ne fa quasi modalità di vita. Esistono milioni di italiani che sanno tutto sugli ultimi omicidi e questo facilita la nascita di mitomani e sciacalli che si aggirano voracemente anche attraverso i blog o gli spazi virtuali! Invece molto curioso è l’amore che tanti riversano per Parolisi, e, l’odio che sprigiona da tantissime donne. Parolisi, il bello, forte e cattivo, l’uomo duro con la divisa sembra avere tantissimo contatti epistolari e, rivece persino lettere d’amore di donne che lo apprezzano. Per cosa non si sa! Lui, Salvatore invece pensa alla sua bimba Vittoria e, indiscrezioni giornalistiche svelano che scrive persino a Ludovica Perrone. Nell’immaginario collettivo Parolisi, il caporalmaggiore riveste il ruolo del cattivo, ancora meglio poi se rispecchia il clichet di tanti testi e film: bello, cattivo ed assassino. Le menti, abituate alla tv e ai videogames, “inflippano”. Ecco che un uomo normale assurge ai piani “alti”, diventa un mito, (forse), intanto scriviamo milioni di parole su di lui e stiliamo miliardi di ipotesi. Ucciso o no, colpevole o no, Parolisi entrerà nella storia, quella horror e quella normale degli annali delle cronache. Salvatore mito nemico, si contrappone alla figura di un altro uomo quello del fratello di Carmela Rea,  ormai diventato ospite fisso di tante trasmissioni, viene intervistato, scrive, e sopratutto vende, e fa vendere. Ecco un altro uomo di cui la vita cambia e cambierà. E poi, indietro nel tempo torniamo verso la povera Sarah Scazzi, lì il bruto è Michele Misseri, lo zio Michele: pedofilo? Maniaco? Un altra figura rispetto a quella di Parolisi. Michele è anzianotto, un pò trasandato, un contadino, sicuramente poco colto, o almeno così sembra. Misseri non attira fan, ma disprezzo, odio, lui incarna il male, il “povero”, il brutto, per molti diventa il simbolo dell’anziano uomo, possibilmene del sud che “mangia” giovanissime carine e bionde. E così a rigor di tempistica spuntano qua e là in tutti i tribunali di Italia gli zii Michele, tanti sono gli esempi di titoli ad effetto. Ma chi si contrappone e Michele? Un bel ragazzo, normale, uno dei tanti uomini del sud, anche lui. Eccolo apparire nei salotti televisivi, eccolo “scivolare” quasi ingenuamente sulle proposte che gli pongono, ma eccolo pure che fa un calendario, poi spiegherà trattarsi di una raccolta fondi per un canile.

Quante pagine si scrivono e quante se ne scriveranno, i morti restano le indagini proseguono, i tribunali sentenziano e la psiche umana divaga. Ecco allora che c’è chi è in cerca di fama magari, scrive al detenuto più in voga del momento e quello risponde, oppure il suo messaggio per il Parolisi appare nelle pagine dei giornali o dei blog  ed allora l’autrice o autore va in visibilio. Al fascino del lugubre cedono anche persone di spicco e personalità di rilievo. Ecco matrimoni e quanto altro, casi noti? Bhè si potrebbero scrivere chilometri.  Se non è fascino e voglia di fama, eccola che spunta la sindrome della crocerossina, colpisce uomini e donne e , pare serva a far espirare le proprie colpe, insomma a lavare la coscienza a farci sentire bene con noi e con chi ci sta vicino, perchè ci rendiamo utili, aiutiamo  qualcuno che “ha bisogno di noi, la ha fatta grossa.”

Intanto Sarah e Melania “riposano” forzatamente sotto metri di terra “all’ombra dei cipressi”, i colpevoli non si trovano, le assise giudiziarie si riconvocano per fine agosto, Parolisi è in galera, Michele a casa sua. Insomma si attende l’evolvere  dei fatti ma….il culto dell’ horror cresce.

 

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