A un certo punto Beppe è sbottato: «Se vogliono Renzi se lo tengano, si vede che è questo che desiderano. Io con la politica chiudo». Nelle lunghissime ore di riunione sotto la Madonnina alla fine il proposito è stato fermato. Da Casaleggio e anche da alcuni dei fedelissimi, terrorizzati dall’idea di un movimento acefalo e sulla via della dissoluzione. «Il Movimento non è ancora pronto per camminare sulle proprie gambe- dice una deputata molto vicina ai vertici – Se Grillo lasciasse, sarebbe l’inizio della fine».
Alla fine la soluzione tampone è stata quella del video sul blog, con lo scopo di rassicurare lo zoccolo duro dai fantasmi della dissoluzione: «Restiamo qui a fare l’opposizione». Dietro le quinte non manca un certo vittimismo: «Il risultato di Renzi è dopato. Berlusconi gli ha trasferito interi pacchetti di voti, soprattutto nel Sud», spiegano fonti dello staff grillino. «Il Cavaliere ha speso gli ultimi giorni solo per buttare fango su di noi, regalando questi numeri al Pd». I numeri delle amministrative sono un’altra doccia fredda: terzi in Piemonte e Abruzzo, sotto il 10% a Firenze e Bari. Un’altra debacle. (L’Unità)
Sembra che Grillo, dopo la sconfitta di domenica, sia stato sul punto di lasciare, fermato solo da Casaleggio e da altri fedelissimi.
Non so quanto sia attendibile la fonte ma, fosse vero, denoterebbe l’immaturità della persona. Se sei convinto delle tue idee, le porti avanti comunque, anche quando perdi. Sarebbero comprensibili le dimissioni se fosse un leader eletto. Ma essendo un leader ‘morale‘ non se ne può andare perché la.gente.non gli ha dato retta. È come il bimbo che se ne va perché ha perso portandosi via il pallone ed impedendo agli altri di giocare.
Abbassare i toni, proporre progetti realizzabili e farsi paladini della buona politica, possibilmente eliminando la ‘spocchia’ tipica di tutti gli eletti nel movimento. Solo così i 5 stelle potranno ‘durare’, altrimenti faranno la fine di una Idv qualsiasi.