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Ma a che serve ‘sto psicologo?

Da Psytornello @psytornello

Ma a che serve ‘sto psicologo?

Qualche giorno fa una mia paziente mi ha detto: “Dottoressa, mio fratello soffre d’ansia, io gli ho consigliato di intraprendere un percorso psicologico, ma lui mi ha risposto che non crede a queste cose“. Non ho potuto fare a meno di sorridere pensando a quanti pregiudizi ruotano ancora intorno alla professione psicologica.

Tanti, troppi sono i luoghi comuni. Ne elencherò alcuni. Si dice che:

  • lo psicologo con un solo sguardo può capire tutto della persona che gli sta di fronte e magari anche leggerne i pensieri;
  • fa parlare il suo paziente rimanendo in religioso silenzio per poi dispensare consigli “come farebbe un amico”;
  • deve necessariamente avere “una certa età” e dunque al suo attivo un grande bagaglio di esperienze di vita perchè altrimenti “come può capire i miei problemi”?;
  • andare dallo psicologo significa aver fallito perchè non si è stati in grado di risolvere da soli i propri problemi o, più genericamente, significa che si è pazzi;
  • un percorso psicologico può durare solitamente molti anni.

Questi sono solo alcuni dei falsi miti che circondano la professione psicologica. L’elenco potrebbe sicuramente continuare. Ma cerchiamo di capire perchè si tratta appunto di falsi miti.

  • La psicologia non è una religione, nè una forma di magia ma una scienza. Dunque non viene richiesto nè di aver “fede” nè di “credere”. Lo psicologo è un essere umano come tutti gli altri, con le sue fragilità. Grazie gli studi intrapresi ha però acquisito una serie di strumenti che gli consentono di operare “per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri” (art. 3 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani).
  • Lo psicologo non dà consigli ma, come un catalizzatore in una reazione chimica, attiva le risorse dell’individuo, lo aiuta dunque ad affrontare al meglio le situazioni di disagio. Non siamo esonerati dalle difficoltà però possiamo imparare a gestirle.
  • Non è importante che lo psicologo abbia vissuto le stesse esperienze del suo paziente. Non sarà questo a renderlo più affidabile. Vi fidate meno di un cardiologo che non ha mai avuto un infarto o di un ortopedico che non si è mai rotto una gamba?
  • Andare dallo psicologo non significa aver fallito. Significa riconoscere che le strategie messe in atto per affrontare un problema probabilmente non erano adeguate e l’aiuto di un esperto può essere utile per trovare soluzioni alternative. Inoltre affrontare subito un problema scongiura il pericolo che si cronicizzi…far trascorrere il tempo sperando che le cose migliorino spesso non giova. Ciascuno di noi ha vissuto o vive un disagio psicologico…la “pazzia” è ben altra cosa.
  • Non è assolutamente detto che un problema presente da molti anni necessiti di altrettanti anni per essere risolto. Lo psicologo, in base al suo orientamento (tipo di studi intrapresi e relative tecniche apprese) e alle caratteristiche del disagio esposto, concorderà con il suo interlocutore il “piano” di trattamento più idoneo.

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