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Ma anche diversificazione dell'economia in Congo Brazzaville per non dipendere solo dal petrolio

Creato il 31 dicembre 2015 da Marianna06

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In tempi di crisi petrolifera anche per i Paesi esportatori di seconda fascia si impone la necessità di diversificare l’economia.

È il caso del Congo-Brazzaville, Stato dell’Africa centro-occidentale con cui l’Italia ha rapporti commerciali sempre più solidi non soltanto nel settore energetico. Di diversificazione e ricerca di nuovi mercati si è discusso a Brazzaville dal 19 al 21 novembre in occasione della prima edizione del forum “Investire in Congo Brazzaville”.

La manifestazione, ospitata al Palazzo dei Congressi della capitale, ha visto partecipare 700 persone tra uomini d’affari e funzionari politici di Paesi africani, occidentali e asiatici.

Nel suo intervento, il ministro congolese per lo Sviluppo Industriale e la Promozione del Settore Privato, Isidore Mvouba, ha spiegato che l’economia del Paese continua a dipendere eccessivamente dal petrolio, che rappresenta oltre il 75% del PIL e oltre l’80% delle esportazioni.

Alla luce del permanere dei bassi prezzi del greggio al barile, l’obiettivo del governo del presidente Denis Sassou-Nguesso è portare le capacità produttive industriali a coprire il 17% del PIL entro il 2020 dall’attuale 5%.

I settori su cui si intende investire di più sono l’agricoltura, l’agro-industriale, l’industria boschiva, il minerario, le costruzioni, il turismo e l'alberghiero.(Fonte Look-out news)

                      a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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