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Ma Berlusconi è davvero in declino?

Creato il 13 marzo 2015 da Alessandromenabue
Tommaso Ederoclite, politologo e membro della segreteria Pd di Napoli, ha esordito ieri come blogger per il Fatto Quotidiano. Il suo primo post si intitola "Berlusconi assolto: questa sentenza non fermerà il suo declino politico" e lo potete leggere qui. Quella che segue è la mia risposta al suo post. In bocca al lupo a Ederoclite per la sua nuova avventura.


Gentile Tommaso Ederoclite,

uno degli aspetti che più apprezzo del Fatto Quotidiano è il pluralismo, il confronto aperto tra chi ha diverse opinioni. E' quindi certamente un bene che alle tante voci che alimentano i dibattiti su questo sito si sia aggiunta anche la sua. Il problema è che nel suo post di esordio le omissioni - non so se per sciatteria o per calcolo - superano di gran lunga le opinioni. Dalla fine del 1994, ai tempi della caduta del governo Berlusconi I, periodicamente si profetizza il declino politico dell'ex Cavaliere. Se a distanza di vent'anni ci si ritrova ancora a reiterare il solito stanco vaticinio è perché il declino di Silvio sarà anche, come lei sostiene, inesorabile. Ma è soprattutto lentissimo. Se questo è lo stato dell'arte il (dubbio) merito è anche da attribuire allo zelo con cui il centrosinistra ha contribuito a mantenere politicamente in vita il Caimano. Vorrei ricordarle, anche se probabilmente le rammenta benissimo, le parole pronunciate da Luciano Violante durante un suo intervento alla Camera nel 2003: "Ieri l’onorevole Adornato ha ringraziato il presidente del nostro partito per aver detto che non c’è un regime. Io sono d’accordo con Massimo D’Alema: non c’è un regime sulla base dei nostri criteri. Però, cari amici e colleghi, se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi, che non avevamo fatto una legge sul conflitto di interessi, non avevamo tolto le televisioni all’onorevole Berlusconi. Onorevole Anedda, la invito a consultare l’onorevole Berlusconi perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di Governo – che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’onorevole Letta".

Negli ultimi due decenni il partito di cui lei fa parte ha cambiato nomi e leader con una frequenza superiore ai cambi d'abito di Madonna durante i suoi show, partitini e leader minori dell'uno e dell'altro schieramento hanno conosciuto la ribalta e sono scomparsi. Siamo passati dal telefono a rotella allo smartphone. Eppure Berlusconi è ancora lì. E' sua opinione che il suo tramonto abbia avuto inizio nel 2011 con la vittoria di Pisapia: può darsi che sia così. Ciò nonostante la stella di Silvio, pur non essendo più al suo zenit, pare ancora ben lunghi dal calare oltre l'orizzonte: più che un tramonto pare un fermo immagine. Alle elezioni del 2013, nonostante la novità portata dal M5S e le imbarazzanti emulazioni di We Will Rock You sulla terrazza del Nazareno, l'allora Pdl riuscì ad attestarsi sopra al 20%. Il consenso attuale di Forza Italia secondo i sondaggi si aggira attorno al 15%, un dato destinato certamente a salire anche grazie all'assoluzione definitiva del suo leader al processo Ruby I. Certo, gli italiani - e questa è forse l'unica buona notizia - non vedranno mai Berlusconi alla Presidenza del Consiglio. Ma in fondo a Silvio non serve stare al governo dal momento che c'è chi lavora alacremente per lui: che bisogno c'è di assumersi la responsabilità di guidare il paese e di imporre nuovi impopolari provvedimenti più o meno ad personam quando c'è chi è ben felice di promulgarli al tuo posto? C'è stato un preciso istante in cui Berlusconi avrebbe potuto essere definitivamente consegnato alla rottamazione (già, la rottamazione: se la ricorda?), ovvero quando in via definitiva è stato riconosciuto colpevole di frode fiscale e privato dell'agibilità politica. Allora, e solo allora, vent'anni di malapolitica avrebbero potuto essere definitivamente archiviati. Per un po' ho davvero creduto che ciò potesse accadere, in quanto memore di un vecchio, risoluto tweet di Matteo Renzi: "Berlusconi sa che se vinciamo noi lui è il primo rottamato". Come sono poi andate le cose una volta che il segretario Pd ha varcato la soglia di Palazzo Chigi è storia recente e purtroppo ben nota: inutile tirare in ballo ancora una volta parole come patto, pregiudicato, inconfessabile, eccetera. E' sufficiente ricordare una legge da poco approvata, quella sulla responsabilità civile dei magistrati tanto agognata da "nonno Silvio" (cit. Renzi su Repubblica del 29/08/10): un provvedimento che se fosse stato approvato da un suo governo avrebbe fatto scendere in piazza migliaia di sdegnati democratici. Invece, dopo averlo resuscitato per l'ennesima volta, dopo averlo legittimato (creando un gravissimo precedente) nonostante la sua condanna definitiva, dopo il finto strappo consumatosi con l'elezione di Mattarella, gli avete tolto anche l'imbarazzo di sporcarsi le mani. Sarà anche in declino ma scoppia di salute. Berlusconi ha influenzato, influenza e continuerà ad influenzare pesantemente la vita politica italiana: non governa, non ne ha bisogno. Gli è bastato rimodulare la sua concezione di esercizio del potere ed adattarvisi. E probabilmente avrà realizzato che forse questo suo apparente defilarsi giova ai suoi interessi ben più di un un suo diretto coinvolgimento nel governo della cosa pubblica. Potrei anche sbagliarmi, ad ogni buon conto per ora archivierò questo post nella cartella "Ultime parole famose". Le assicuro che è in ottima ed illustre compagnia.

P.S. In chiusura di post lei scrive che "l'eclissi politica di Berlusconi è ormai inevitabile". Vorrei ricordarle che quello dell'eclissi è un fenomeno transitorio: una volta terminato l'astro oscurato riprende a splendere.

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