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Ma certi sindacalisti tutelano davvero i lavoratori?

Creato il 02 settembre 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

Ma certi sindacalisti tutelano davvero i lavoratori?

Anno domini 2010, tempo di vacche magre, anni di tagli di bilancio e di personale.

Succede anche a me.

In un reparto dell’azienda in cui lavoro c’è un calo delle presenze del personale che non viene rimpiazzato; ci diamo da fare tutti come matti per trovare una soluzione che garantisca il servizio con una minore presenza di personale.

Riorganizzazione che prevede una modifica dell’orario di lavoro, attenzione non un aumento delle ore di lavoro settimanale, magari pure a parità di stipendio, bensì una rimodulazione delle stesse ore nell’arco della settimana sempre, rigorosamente, dal lunedì al venerdì; sabato e domenica tutti a casa a riposare.

La modifica prevede che anzichè fare il monte orario diviso per i cinque giorni lavorativi in orario continuato lo si spezzi con due pomeriggi ed un orario continuativo più corto nelle restanti tre mattinate, varia pure l’orario di inizio lavoro che passa dalle ore 7.00 alle ore 7.45.

Visti i tempi di vacche magre, anzi magrissime, mi pare un compromesso accettabile: stesse ore di lavoro, stesso stipendio, posto di lavoro garantito, stessa sede di lavoro, stesse mansioni, stessi diritti di sicurezza sui luoghi di lavoro, stesse garanzie sulla fruizione di ferie, di permessi personali, di assenze per sostegno all’handicap, nessuna richiesta di straordinario, nessuna richiesta di prestazioni aggiuntive.

Di sei unità di personale, quattro non fanno una piega; due si ribellano e passano dal sindacato.

La scelta è corretta e, a mio avviso, pure legittima.

Giuro che pensavo, a quel punto, che il sindacalista interpellato (un sindacato piccolo, piccolo non la ex triplice) si sarebbe fatto una bella, sana e liberatoria risata, facendo presente che i diritti fondamentali, di base, necessari e assolutamente da tutelare erano stati tutti rispettati e che una variazione di orario di lavoro siffatta non avrebbe pregiudicato alcunchè.

Ed invece no, il sindacalista ha cominciato a questionare di qualità della vita andata a rotoli, di diritti calpestati, di procedure non corrette, di vessazioni, di comportamento antisindacale, minacciando di adire alle vie legali.

Io che, come chi mi conosce ben sa, ho fatto lotte su lotte, mi sono incazzata e continuo a farlo sugli atteggiamenti padronali ed indegni, su un governo che di diritti non vuole neppure sentire parlare, di un esecutivo che intende togliere tutte le tutele, compresa la sicurezza sui posti di lavoro con la motivazione che non ce le possiamo più permettere mi sono incazzata come una vipera con il sindacato.

Perchè non è proponibile inalberarsi su una questione che non prevede nulla di illegale, nulla di illecito e neppure, francamente, nulla di vessatorio nei confronti dei dipendenti; si tratta solo di rendersi disponibili ad entrare in servizio ad un orario che, almeno per me, è pure più umano, e si tratta di uscire per tre giorni alla settimana prima di quanto si facesse prima e di uscire per due giorni alla settimana alle 17.00 (ed anche qui non mi pare che la vita venga rovinata).

A questo punto mi sorge, spontanea, una domanda: ma siamo sicuri che il sindacato, o meglio certi sindacati e sindacalisti, facciano davvero il bene degli operai e dipendenti? siamo davvero sicuri che tutelino gli interessi dei lavoratori o, piuttosto, non giochino a tutelare i propri e che, per accappararsi qualche tessera in più, non cavalchino pretese francamente irricevibili?

Perchè a fronte di persone che perdono il posto di lavoro, a persone costrette a lavorare in nero o in perenne precariato, a persone che vengono licenziate per aver partecipato ad un sacrosanto sciopero, a persone che vengono private dei più elementari diritti con il ricatto del licenziamento la tolleranza verso privilegi, la tutela di rendite di posizione prendono il sapore amaro della beffa e rendono il sindacato ed i sindacalisti persone inaffidabili e, pure, parecchio antipatiche.

Già, di questi tempi, il sindacato non gode di buona stampa, di buona opinione e di grande considerazione, vediamo di non dare ulteriori motivi per arricchire questo pensiero con iniziative idiote.

Perchè poi, porcaccia la miseria, finisce che la gente dà ragione a Brunetta e Sacconi e, tutti noi, finiamo per prenderla in quel posto.

P.S: ovviamente il sindacato in questione, davanti ai tagli di organico non ha fatto un plissè, non ha promosso un istante di contestazione, non ha indetto nè scioperi nè manifestazioni.

Mi sorge un dubbio, non è che sto diventando un padrone?



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