Non so se i 5 saggi di Letta sono colpevoli, ci penserà la magistratrura a dirlo.
Ma alzi la mano chi si stupisce di scoprire che il sistema universitario italiano è marcio in grande quantità, seleziona per fedeltà ed appartenenza e non per merito o capacità scientifica. Ci sarebbe da discutere anche sulla questione che a volte si sceglie tra i prediletti e non si percorrono altre strade, cioé non si seleziona mai nessuno di diverso, non si imbastardisce mai la casta. Si seleziona perché presentuosamente tutto resti tale e quale.
Diceva il mio vecchio professore di Meccanica Razionale che i più grandi in Italia selezionano quelli un po’ meno bravi di loro e via dicendo, finché non arrivi a quello completamente scemo che seleziona un “grande” e il giro ricomincia. Non si sa nel frattempo con quali danni.
La prova di quanto sopra? L’accessibilità alle nostre cattedre o ai nostrri dottorati di studenti stranieri. Credo possiamo contarli sulla punta delle dita.