Succede che un lunedì mattina di sette od otto settimane fa (erano i primi di agosto), controllando la posta elettronica, la mia attenzione viene rapita da una mail che come oggetto ha: ti prego aiutami.
Incuriosito apro immediatamente la mail e leggo: sono poche righe scritte da una donna, la quale si lamenta di una tizia che le ha fregato il marito e chiede informazioni al riguardo.
Questa tizia è la ragazza che frequentavo qualche anno fa, quella che mi ha fatto tanto stare male, quella che i miei amici più stretti hanno imparato a conoscere molto bene attraverso i miei racconti e i pianti disperati.
Rispondo alla mail dubbioso, sospetto possa essere uno scherzo, così chiedo un incontro senza aggiungere troppe parole. Non si sa mai.
Scrivo una cosa che fa molto noir:
“Incontriamoci domani alle 19 in piazza a Maranello, sarò sotto uno dei due grandi alberi, avrò un abito scuro ed un cappello”.
Dopo poche ore la donna, che chiamerò da adesso in poi con il nome fittizio 'Elisa' mi risponde con un: “ti riconoscerò”. Ed alimenta così la mia esaltazione.
Arriva il momento dell'incontro, e mi stupisco nel vedere una cinquantenne così in forma: ha dei pantaloncini corti che le lasciano scoperte un bel paio di gambe lunghe e ben curate.
Dopo una breve presentazione cominciamo a fumare una sigaretta dietro quell'altra e a parlare di questa tizia, a cui darò il nome di 'Sabrina'. Prima di tutto chiedo ad Elisa perché io, chi le ha dato i miei contatti, e come mai è saltata fuori la mia persona. Elisa mi risponde dicendo che sua figlia fa pallavolo, e che ha chiesto alle ragazze più grandi della palestra se conoscessero questa Sabrina, dato che è loro coetanea. Mi dice che una ragazza in particolare fa il mio nome.
“La conosce bene Emanuel Gavioli, lei qua. Credo ci abbia scritto anche un libro, dovresti chiedere a lui, ma stai attenta: è un tipo particolare questo Gavioli, è sempre ubriaco” dice la pallavolista.
Dopodiché Elisa non fa altro che googlare il mio nome e trovare così i miei contatti.
Dopo che mi sono tolto il dubbio la lascio parlare e farmi tutte le domande che ritiene opportune.
Elisa mi dice che suo marito la frequenta già da sei mesi questa Sabrina, dice che faceva la cassiera e l'hanno conosciuta quando andavano a fare la spesa. Dice che il marito, dopo aver confessato il suo peccato ha rovinato la figlia adolescente, la quale è rimasta scioccata dall'avvenimento, e che lei stessa sta passando un periodo difficile come donna (probabilmente riferendosi alla menopausa) e avrebbe bisogno di una figura maschile forte e dolce accanto, non di un puttaniere che sfascia un matrimonio lungo ventidue anni solo per una troietta arrapata.
Poi mi chiede se questa Sabrina è interessata al denaro, se è una ragazza seria, dove abita... e altre decine di domande che non sto qui ad elencare.
Dopo un'oretta buona comincio col raccontare io. Parlo dell'orgia (se avete letto Squarciafavole sapete a cosa mi riferisco), le dico che non è interessata ai soldi ma solo al sesso e che è una persona che si stanca in fretta degli uomini.
Elisa ci rimane male, e dice: “ma allora è proprio una troia lei qua”.
“Troia è un eufemismo, credo sia malata” rispondo.
E lo è veramente, non scherzo. Pensate solo che lei qua si scopa il 99,9 % delle sue amicizie, fa sesso a tre, ed ora ha sfasciato una famiglia, così come fece suo padre ai tempi quando l'adolescente era lei. Ma io mi chiedo: non ci pensi troiaccia?
Concludiamo il nostro discorso parlando un po' male di suo marito, poi ci salutiamo e non ci vediamo più.
Abbiamo entrambi gli occhi lucidi. Lei perché è distrutta, io perché provo una compassione infinita nel vedere una donna di quell'età messa così.
Per un po' di giorni non mi sento bene, la cosa mi ha molto infastidito. Ma poi mi passa tutto e mi viene da ridere. Ho perso tanto tempo dietro ad una persona brutta, ignorante ed insipida. L'alcol fa degli scherzi proprio del cazzo amici miei. Evitatelo.
Qualche settimana dopo racconto tutto ad un mio amico, che chiamerò con il nome 'Simone', lui ne parla al lavoro con la sua collega, e guarda caso si scopre che la sua collega è la vicina di casa di Elisa.
“Si sentono delle urla provenire da quella casa. È sempre dietro che cagna il marito” dice la collega, e Simone fa: “l'ha tradita con...”
“No, aspetta, non me lo dire, l'ha tradita con la cassiera, la Sabrina!”
“Come fai a saperlo?”
“Uno che va a fare la spesa tutti i giorni deve avere altri interessi per forza”.
Mi è venuto da sorridere quando Simone mi ha raccontato il dialogo. Cazzo, lei qua con la sua voglia di essere montata è riuscita a rovinarsi la reputazione in parecchi paesi del comprensorio. Ma io dico: vai a fare film porno almeno che si prendono i quattrini, poi ti piace il cinema, che ne sai che non è un ottimo trampolino di lancio?
Certo che... cazzo, ma con che schifo di figa mi ero andato a infognare?
Sono un ragazzo fortunato, mica balle.