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Ma curvy de che?

Creato il 10 febbraio 2015 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Da tempo ho capito che, spesso, il mio mondo non coincide con quello di altre persone, non parliamo la stessa lingua, non ragioniamo allo stesso modo e non vediamo le stesse cose. Come ho detto spesso io non voglio governare, io voglio regnare e questo sentimento, la voglia di dittatura che mi costringe ad imporre le mie idee anche con la forza nasce dalla certezza che certa gente è stupida, talmente stupida che sarebbe necessaria un intensa riabilitazione a forza di frusta e César Millán.

Da poco ho ricominciato ad informarmi, perché se devo ripartire, se devo andarmene dall’Italia forse è meglio che ricominci ad interessarmi di tutto quello che mi sta intorno visto che l’ultima volta sono andata in un paese di cui non sapevo quasi niente. Informarmi è stato un errore, infatti ieri sera (per stemperare l’ansia) mi sono abbandonata con piacere all’isola dei famosi. Ho guardato Rocco, gli ho ripetuto varie volte che lo amavo, ho ripetuto “daje todos” ed ho sperato di diventare una del pubblico, tutto questo mentre il cervello si staccava dalla testa e mi abbandonavo ad un lento oblio. A proposito avete visto come Alfy e zia Mara assomigliano ai commentatori degli Hunger Games?

Ma torniamo all’informazione, non è meraviglioso il fatto che un sacco di genitori abbiamo deciso che i loro bambini devono morire per delle malattie che si pensava aver sconfitto? Basta ai vaccini, anche a quelli obbligatori, epatite e tetano per tutti. Se torna un’epidemia facciamo come nel passato, non curiamoci ma facciamo delle processioni di preghiera e bruciamo le case degli appestati. Processioni e incendi ma non vaccini.

Poi ho scoperto che il sindaco di Roma voleva fare una prova di quartiere a luci rosse ma preti e PDL sono insorti manco avessero detto che nel quartiere avrebbero mandato a lavorare le loro mogli, le fidanzate o i chierichetti.

Mi stanco, vado su Facebook e mi stacco gli occhi con la forchetta.

Vedo la tizia che pesa 50 chili e si definisce curvy. Adesso va bene che pur di cavalcare le mode vi siete fatte fare lo sbiancamento anale con cavalcata all’imprenditore grasso e stupido, ma fermatevi un attimo a ragionare. Il fatto che la moda abbia iniziato a considerare anche le persone normali è una cosa molto bella, in realtà è anche molto ipocrita perché le modelle curvy che tanto vi sbandierano giornali e calendari sono photoshoppate tanto quanto le anoressiche. Ma la moda è un business e a me poco importa. Voi capre considerate la moda come un guru, per voi è importante quanto la cocaina a capodanno quindi il fatto che la moda abbia detto che le curve sono belle da un po’ di sollievo a tutte quelle donne che si sentivano delle merde perché VOI che seguite la moda le trattavate come tali. Adesso però mi sembra che se non sei tettona sei una povera merda, se sei magra sei una stronza che non mangia e se sei grassa sei grassa. Punto. Non si capisce perché per poterti etichettare come curvy devi essere figa, tettona e appena appena in carne. Giusto appena eh, alla prima smagliatura diventi una cessa. Stop curvy, start cessa.

Adesso mia cara scema che pesi solo tre chili in più del normale, smettila di farti le foto in mutande postandole su facebook e scrivendo: “io sono bella, bella italiana, le ossa diamole ai cani. Evviva la bellezza vera”, tanto lo so che lo fai solo perché vuoi fare vedere al tuo vicino di scrivania cosa si sta perdendo. Tutta sta storia del curvy dovrebbe essere nata per fare in modo che tutte le donne si sentano a loro agio, non è di certo nata perché io sentivo la necessità di vedere il tuo culo nella mia bacheca. Che poi curvy sto gran cazzo pesi appena cinque chili in più di me e io l’altro giorno con il vento che c’era stavo per prendere il volo. Concludo dicendo che siete riuscite ancora una volta a trasformare un termine che in teoria doveva essere bello e giusto nell’ennesima cagata per fotografarvi in bagno come le peggiori ricottare del mondo. Forse forse il ritorno di un’epidemia non sarebbe così sbagliato.

ricottara


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