Sguardi e percorsi (qui il link) è uno dei blog che seguo con maggiore attenzione. Mi piace trascorrere tempo tra le sue pagine, si sta bene, rilassati. Non ci sono colpi di testa, passioni violente, disprezzo, ma tenerezza, comprensione, amore, accettazione, fiducia e dolore, quello anche, ma consapevole.
Questa mattina ho letto il post “Poesia, saggezza e grazia”, parole inserite nel Ted Talk di Dave Isay , che tra l’altro così dice: “Ho imparato a trovare poesia, saggezza e grazia nelle parole delle persone attorno a noi, quando ci prendiamo il tempo di ascoltarle.” e ho ritrovato il sapore buono dell’ascolto delle storie delle persone, del loro dipanarsi, l’evoluzione del pensiero e la bellezza, sempre, anche ostinatamente, ricercata.
Alle volte però la vita fa di tutto per smentirsi, le persone lottano ferocemente per mettersi in mostra nel peggiore dei modi, come se poesia, saggezza e grazia fossero colpe mortali. E l’odio e la stupidità medaglie da esibire.
Fabio Tortosa e la sua mancanza di vergogna
Hamilton, lo spumante, la hostess e la determinazione a considerare un gesto di festa nella metafora di sperma spruzzato e quindi gesto sessista.
McDonald’s e la pizza una contro l’altra come se non ci fosse domani ( e soprattutto come se non ci fossero altre cose più importanti)
Quanti altri ancora, quanti, tutti sull’attenti, tutti pronti a dichiararsi i migliori, inconsci nel loro proclamarsi stupidi.
E allora dove risiedono “poesia, saggezza e grazia”? Perché sono così ben nascoste? Perché si fa di tutto per camuffarle, per estirparle, per seppellirle?
Cosa ci guadagna l’uomo a mostrarsi nel lato peggiore?
Se avete esempi, siete i benvenuti, lo sapete.
Chiamiamolo “momento catartico”
Chiara