Le Storie è un'interessante serie della casa editrice Bonelli ideata e fortemente voluta dal suo direttore editoriale Mauro Marcheselli. Ha esordito nelle edicole italiane nel mese di ottobre del 2012 e la sua peculiarità è che non esiste un protagonista fisso. No, perché ogni albo è scritto e disegnato da autori diversi che hanno tirato fuori dal cassetto quella storia che custodivano gelosamente e che, magari, non avevano avuto ancora il coraggio o l'opportunità di presentare. Della genesi di questa serie atipica Marcheselli mi parlò durante questa intervista di un anno fa nella quale si analizzò il passato, il presente ma soprattutto il futuro della casa editrice milanese.
Il fatto di non proporre un protagonista costante poteva costituire il punto debole della serie ma io trovo, invece, che la sua forza risieda proprio in questo: ogni mese sai che non c'è il vincolo storico e geografico che ha delimitato l'avventura del mese precedente; ogni mese sai che c'è uno sceneggiatore e un disegnatore che ti stupiscono con la loro creatività unica e irripetibile.
In realtà non è sempre vera questa regola: a distanza di mesi alcuni autori si sono ripetuti ma con soggetti completamente diversi e con risultati sempre di alto livello (penso alle due prove di Paola Barbato, La pazienza del destino disegnata da Giovanni Freghieri e Il Boia di Parigi disegnata da Giampiero Casertano, e a quelle di Alessandro Billotta, Il lato oscuro della luna e Friedrichstrasse disegnate da Matteo Mosca e Nobody disegnata da Pietro Vetranoche rappresentano, per me, l'apice della serie).
Eccezione a questa eccezione alla regola è costituita dalla coppia Andrea Accardi ai disegni e Roberto Recchioni ai testi con le due storie di samurai (La redenzione del samurai e I fiori del massacro) aventi in comune un personaggio. Ho appreso con molto stupore da quest'intervista pubblicata su Fumettologica che i due albi avranno un seguito, non all'interno de Le Storie, ma addirittura in una nuova miniserie Bonelli organizzata (alla Orfani) su dodici albi. Scrivo "con molto stupore" perché le due avventure con i samurai mi hanno profondamente deluso. Non per i disegni di Accardi, che sono stupendi, ma per la pochezza delle storie scritte da Recchioni. Luoghi comuni, cose già viste e già lette, tanta azione, molta forma e poca sostanza. Non è il genere di fumetto che mi piace. Ma non solo di fumetto: di romanzo, di cinema, di serie televisiva.
Un aspetto della vicenda che mi ha fatto drizzare i capelli in testa è stata una frase di Recchioni rilasciata durante l'intervista:
"La mia idea è quella di scrivere una mia interpretazione del tutto libera di Tex. Con le katane."Ovvero, prendo da Tex soltanto l'aspetto più stereotipato (quello di implacabile e infallibile uccisore di fuorilegge) tralasciando quello più autentico (l'umanità e gli ideali che lo sostanziano e che motivano i suoi gesti violenti) e lo trasferisco nel Giappone feudale, dove, al posto dei funambolici colpi sparati dalle Colt, sostituisco i fendenti delle micidiali katane.
Non vedo, quindi, la necessità di progettare questa nuova miniserie premiando i due albi meno riusciti de Le Storie. Staremo a vedere, comunque.
Non vedo l'ora, invece, di leggere il primo albo di Lukas, la nuova miniserie Bonelli ideata da Michele Medda e da Michele Benevento, che sarà disponibile in edicola fra pochi giorni, il 21 marzo. Fumettologica propone a questo link un'interessante intervista all'autore che svela alcuni retroscena del nuovo personaggio e delle sue storie di creature straordinarie in un mondo ordinario.
Ecco: a uno come Medda, che ha creato Nathan Never (insieme a Vigna e Serra) e Caravan, si affida ad occhi chiusi una nuova serie...
Lukas, disegno di Michele Benevento