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Ma il cielo è sempre più blu….sopra l’Etna

Da Silviamaestrelli
Ma il cielo è sempre più blu….sopra l’Etna
«La vita perfetta è il cielo».
Novalis
Oggi si respira di sole e d’azzurro a Fessina.
Declinazione del blu: celeste, turchese, acquamarina, polvere, bluceruleo, fiordaliso,…
L’emozionante ed improvvisa eruzione notturna dell’Etna del 12 gennaio sembra aver reso più intensi i colori, le sensazioni. La mattina, un’aria tersa e pulita definisce i contorni, si specchia nelle cose svelando segreti. Col cielo negli occhi.
Le cose che si vedono in cielo, le cose che si vedono in terra. Candidi pennacchi fumanti, abbracci di vite.
Ma il cielo è sempre più blu….sopra l’Etna
Ma il cielo è sempre più blu….sopra l’Etna
Ma il cielo è sempre più blu….sopra l’Etna
Il tesoro nascosto di Fessina, l'antico palmento del Settecento in pietra lavica.
In uso sino a un decennio fa, vi compare ancora intatto il torchio a vite per la pressatura delle vinacce. Speriamo di riuscire presto a rendere disponibile la visita del nostro scrigno sotterraneo per tutti i winelovers giunti a Tenuta di Fessina.
Ma il cielo è sempre più blu….sopra l’Etna
"Caratteristica peculiare nella fabbricazione del palmento etneo, oltre l'utilizzo della pietra lavica, è quella di essere costruito in modo da sfruttare, nelle operazioni di vinifìcazione, la forza di gravità, senza utilizzo di nessuna attrezzatura di sollevamento del liquido. (...) Attraverso stretti canali in pietra lavica il mosto defluiva in un'altra vasca sottostante detta tina, costruita con lastroni di pietra lavica, in cui, duran­te la pigiatura, si rimettevano di volta in volta i grappoli già pressati (bucce e raspi) della pista. Nella tina avveniva la prima fermentazione a contat­to con le bucce ed i raspi che durava, a seconda del tipo di vino e della zona, da un minimo di 24 ore ad una settimana. Con la svinatura, dalla tina, sempre attraverso tutto un circuito di canali in pietra, il mosto in fermentazione veniva fatto defluire nel ricevituri, altra vasca in pietra lavica ubicata sotto la tina, oppure diretta­mente nelle botti che si trovavano in un altro locale adiacente e sottostante al palmento, più basso, rispetto al palmento, di 3,5 - 4 m, detto ispensa, cioè la cantina".

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