Jill Stein
E allora, che fare? Matt Stoller, l'autore dell'articolo (che come dicevo ha suscitato molte polemiche: su Salon.com è stato seguito da The Progressive Case for Obama e Why Is the Left Defending Obama?, non pretende di avere la soluzione in tasca. Suggerisce di votare per un candidato indipendente, pur sapendo che il temuto "effetto Nader" è sempre in agguato, e che il rischio è quello di ritrovarsi con Romney come presidente. E allora credo proprio che farei come una mia amica newyorkese, la quale, vivendo in uno stato solidamente democratico, ha deciso che "si concederà il lusso di votare secondo coscienza" e voterà per Jill Stein, la candidata del Green Party. Certo, viene da chiedersi cosa succederebbe se tutti i democratici delusi votassero per lei Però ormai siamo agli sgoccioli, la gente ha deciso e non c'è tempo perché Stein possa diventare il nuovo Nader. Ecco, allora credo che se votassi negli Usa, non vivendo in uno swing state dove si decide il futuro delle elezioni, per una volta potrei anch'io concedermi il lusso di votare secondo coscienza.