di Costanza Bondi
Perugini, ma che volete di più? Invece che lamentarvi per sparatorie e accoltellamenti vari che rallegrano la vostra città, andate a Umbria Jazz o alla Marcia della Pace, rispettate lo ZTL e la raccolta differenziata, partecipate in massa al Festival del Giornalismo… su, via… non fatevi dare dei fascisti, e per di più intolleranti, per un semplice, sebbene ulteriore/ennesimo/non ultimo, fatto di sangue che non riuscite a digerire! Anche il sindaco, interpellato al TG3 ha detto che non gli si può addossare una responsabilità formale per i fatti avvenuti il 9 notte in centro storico! Perugia, città coacervo dell’arrivo dello spaccio di droga, con relativo smercio e tariffario ad hoc, nonché con numero esorbitante di morti per overdose (domiciliati anche fuori regione), è ormai da tempo alla ribalta delle cronache nazionali. Altro che le manifestazioni cittadine: in televisione ci andiamo lo stesso, tutti noi perugini, volenti o nolenti. Lo sanno tutti, sì… ma altri no… loro non sanno neanche che in centro, appunto, basterebbe verificare quali siano le abitazioni affittate in nero con un semplice controllo incrociato dei secchi dell’immondizia, messi fuori ogni sera dalle porte delle abitazioni, corrispondenti o meno al colore abbinato al giorno e al materiale giusto! E, sempre loro, non sanno neanche che i giudici, a volte, sono costretti a dare l’obbligo di firma in questura agli spacciatori rilasciati, pur senza documenti, perciò clandestini, e quindi senza lavoro, tanto… nel frattempo… è noto come ce la facciano a continuare a campare bene lo stesso, tali soggetti, no? Ma, direbbe Lubrano, la domanda sorge spontanea! Istituzioni a parte, ognuna con le proprie o presunte responsabilità, possibile che a Perugia non escano fuori i nomi dei cittadini che affittano in nero ai clandestini, o i nomi di chi fa uso sistematico di droga? Eppure, è una semplice legge di mercato, questa, se c’è chi vende (tanta droga) ci deve pur essere chi compra (altrettanta droga), altrimenti il mercato stesso riferito a tale prodotto sarebbe imploso da un pezzo. E un mercato di sì tali fattezze non può reggersi mica solo con gli studenti, per quanto si riferisca ad una città universitaria? Oppure anche Keynes era un coglione, magari fascista e intollerante pure lui, stufo a priori (non la via all’incrocio con corso Vannucci, altro bel punto di spaccio) di tutto ‘sto casino? Keynes, anche tu… che sei andato a codificare la legge della domanda/offerta… qui a Perugia il mercato dello spaccio era fiorente anche senza le tue teorie, sai? Sfugge solo il particolare di chi rappresenti la domanda, ma… che vuoi… si tratta di castronerie, come dicono a Perugia!
* John Maynard Keynes è considerato uno dei più grandi economisti del XX secolo I suoi contributi alla teoria economica hanno dato origine a quella che è stata definita “rivoluzione keynesiana”. In contrasto con la teoria economica neoclassica, ha sostenuto la necessità dell’intervento pubblico nell’economia con misure di politica fiscale e monetaria, qualora una insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione.