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Un’epopea che attraversa gli anni più turbolenti della storia d’Italia e d’Europa, in cui la ricostruzione storica si fonda con il talento letterario: Il Guerra e pace italiano. In occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, una rilettura degli eventi lontana dalla storiografia tradizionale. Un’opera lontana dai cliché, che rilegge quegli anni drammatici dal punto di vista del popolo, per cercare di capire chi sono stati i veri vincitori e chi i veri vinti. Dopo numerosi saggi, lo storico Pietro Neglie, allievo e collaboratore di Renzo De Felice, esordisce con un romanzo. La trama Primavera del 1915. Antonio, un contadino friulano che vuole prendere i voti, e Carlo, un elettricista romano assiduo frequentatore di un bordello, vengono bruscamente strappati dalla loro quotidianità per partire per la guerra. In trincea tra di loro si crea un rapporto sincero, che si rafforza insieme all’ideale di una Patria da amare e difendere, unitamente alla coscienza della brutalità del conflitto. Finita la guerra, le loro strade si dividono: Carlo si iscrive al Partito Fascista per assecondare il suo ideale di disciplina e onore, e grazie ad alcune amicizie nel partito avvia una piccola bottega da elettricista, si sposa e mette su una famiglia numerosissima; Antonio, che nel frattempo ha perso la madre e tre fratelli a causa della guerra, entra in contatto con il sindacato e diventa prima socialista, poi partigiano. I due affrontano la drammatica storia dell’Italia e dell’Europa Continua a leggere