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Ma la memoria come va coltivata? La catastrofe del Vajont, il logo e l’Aeroporto “Falcone Borsellino”

Creato il 26 settembre 2012 da Pippoferrante

Ma la memoria come va coltivata? La catastrofe del Vajont, il logo e l’Aeroporto “Falcone Borsellino”Da “il Venerdì di Repubblica” del 21 settembre scorso, leggo di un concorso per la creazione del logo che ricordi i 50 anni della Strage del Vajont. Circa 2.000 vittime, interi paesi distrutti da una disastro annunciato, causato dalla superficialità di chi voleva costruire un diga senza conoscere la base sulla quale era costruita (qui la voce su Wikipedia). Tutto successe la sera del 9 ottobre 1963 ed il prossimo anno saranno 50 gli anni. Giusto ricordare questa data, giusto ricordare il 50° anno trascorso, i paesi distrutti e mai più ricostruiti li dove erano nati. Il dubbio è:  come ricordare? come coltivare la memoria? 

E’ di questi giorni la “querelle” qui in Sicilia sua una frase storica dell’On. Miccichè ridetta in questa campagna elettorale (il 28 di ottobre le elezioni  per il rinnovo dell’Assemblea e la scelta del nuovo Governatore): un errore titolare l’aeroporto di Palermo “Falcone e Borsellino” … un errore di marketing. Noi siciliani siamo abituati ad avere continui flashback per le vie, le piazze, gli aeroporti sulle nostre colpe “mafiose” … ma lo siamo ancora di più per tutte quelle lapidi, case di marmo, fiori posti lungo i bordi stradali per le vittime della nostra inciviltà alla guida.

Nel caso del Vajont, la Fondazione nata per mantenere viva la memoria (qui) ha indetto un concorso (qui il regolamento) per la scelta di un logo che, come dichiara la fondazione:  Il Vajont è e deve rimanere una lezione di vita da non dimenticare, da tramandare e da far comprendere in modo chiaro soprattutto ai giovani. Tale ricordo non deve però generare sentimenti o atteggiamenti negativi, ma rappresentare e testimoniare una forte voglia di riscatto, di rinascita e di partecipazione attiva, sempre presente.  Nell’ideazione del logo si richiede e si raccomanda, pertanto, un linguaggio grafico chiaro e consono al ricordo delle 1910 Vittime della sciagura e atto a promozionare manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionale.

Indubbio che è  una ricerca di un linguaggio nuovo,  positivo,  che dovrà trasmettere il ricordo di (?) ad una tragedia. Un concorso da seguire, scade il 30 settembre.

Foto| via web



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