Capisco che il cinema italiano non è solo Salvatores o Fellini, ma mi chiedo perché proporre in India dei film che sono semplicemente incomprensibili per chi non conosce la realtà italiana.
Sono andata a vedere ‘Corpo celeste’, un bel lavoro della esordiente regista Alice Rohrwacher e prodotto insieme alla Rai. Era in programma nell’ambito di una iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura chiamata “Italy through the eyes of female directors”.
![Ma non ci sono altri film per raccontare l'Italia agli indiani? Ma non ci sono altri film per raccontare l'Italia agli indiani?](http://m2.paperblog.com/i/280/2804619/ma-non-ci-sono-altri-film-per-raccontare-lita-L-kyx8mt.jpeg)
Quello che mi chiedo è quanti di questi 20 irriducibili amanti dell'Italia, tutti indiani, abbiano capito qualcosa. Il film racconta della corruzione della Chiesa, dell’ipocrisia del clero e di una ragazza che si ribella al bigottismo soffocante e al ‘trash’ che pervade la sua vita. Il tutto inserito nel contesto degradato di Reggio Calabria. Un film duro, di condanna, che va benissimo in Italia o in Europa, ma che secondo me è difficilmente esportabile in un Paese come l’India. Senza una spiegazione preventiva o un minino di presentazione, anche per gli indiani più colti, non è facile capire il messaggio. Me ne sono accorta dalle domande della giovane e sofisticata signora indiana che era seduta accanto a me e che era appena tornata da una vacanza in Italia.
Bisogna poi tenere presente che il cristianesimo è ancora molto sentito e autentico in India. Oltre tutto proprio in questo periodo ci sono state violenze contro le chiese e istituzioni cristiane. Mi chiedo, insomma, se non ci sono film più rappresentativi per dare un’idea dell’Italia all’estero…