il logo di Davvero
Che le vendite della miniserie Davvero non avessero fatto registrare il tutto esaurito ai "botteghini" delle edicole (e delle fumetterie) si avvertiva nell'aria. Il repentino passaggio alla bimestralità della serie concepita (originariamente per il web e poi adattata e rielaborata per la carta stampata) da Paola Barbato era già stato di per se un segnale molto forte e sconcertante, soprattutto dal momento che era molto chiara l'intenzione della Star Comics di puntare molto su questa autrice e su questa serie per rilanciare la sua linea produttiva di fumetti made in Italy.
Ebbene, mentre le migliaia di lettori che seguono la miniserie (prevista inizialmente di dieci numeri e poi "scorciata" a sei) aspettavano l'uscita del quinto albo, dal sito web della casa editrice perugina arriva la doccia fredda:
"Con immenso dispiacere comunichiamo ufficialmente che la miniserie italiana "Davvero" di Paola Barbato e Matteo Bussola conclude la sua avventura con Edizioni Star Comics al volume quattro, uscito in edicola e fumetteria lo scorso Marzo.
Le difficilissime condizioni del mercato e della distribuzione non hanno permesso a questo prodotto innovativo e di grande qualità di ricevere il successo che meritava. Siamo però certi che sia stato un esperimento importante di cui resterà segno nella storia a fumetti di questo paese.
La casa editrice ci tiene a ringraziare gli autori e tutti i collaboratori che hanno dato vita alle avventure di Martina e che hanno lavorato con passione e dedizione per la riuscita di questa scommessa editoriale. Scusandoci con i lettori per questa interruzione prematura, li ringraziamo per l'affetto che ci hanno dimostrato e comunichiamo a tutti gli appassionati che i numeri 5 e 6 verranno pubblicati dalla casa editrice Edizioni Arcadia e saranno disponibili esclusivamente in fumetteria"
Dopo il fallimento di Trigger e Kepher questa è la terza miniserie interrotta prematuramente dalla Star Comics, un segnale davvero molto negativo se si considera che il formato della miniserie dovrebbe essere stato concepito proprio per ridurre i danni al minimo in caso di insuccesso della serie e soprattutto perché (anche se per motivi di forza maggiore) viene meno quel rapporto di fiducia che si dovrebbe instaurare tra casa editrice e lettore. Inoltre, quello che davvero (ops!) mi colpisce è il fatto che la casa editrice, che dichiara di aver puntato molto su questo progetto, non abbia però trovato la forza (e le risorse) per pubblicare lei stessa gli ultimi due numeri in fumetteria (con relativo abbassamento delle tirature e dei costi di stampa e magazzino) e di mantenere così vivo quel patto tacito stipulato con i lettori, preferendo affidare ad altri la chiusura della miniserie. Misteri dell'editoria italiana.
Davvero
la copertina del numero 5