Passeggiavo sulla spiaggia all’alba, per il mio solito saluto al nuovo giorno, quando mi sono imbattuta in una bottiglia. Sicuramente voi penserete al solito bipede maleducato che lascia la spazzatura in spiaggia (ma perchè voi umani per prima cosa immaginate il peggio ignorando le altre opzioni?). Io, da esperta del mondo acquatico, ho pensato immediatamente ad una lettera. Avete mai riflettuto su quanto siano fredde e impersonali le mail? Non le puoi tenere in mano, pesare la consistenza del foglio, osservare la calligrafia, annusare l’odore del nero di seppia o delle alghe con con è fatto il foglio. Per tutti questi motivi, uniti al fatto che le poste acquatiche sono efficentissime (affidati a un delfino postino e vai sul sicuro), noi prediligiamo le lettere. Ovviamente ci siamo anche organizzati: mica possiamo lasciar la posta macerarsi in acqua: rinchiudiamo le missive in conchiglie o contenitori in vetro appositamente realizzati. Ecco perchè il mio primo pensiero è stato che fosse una lettera abbandonata. Poi mi sono avvicinata e… sorpresa! Dentro c’era Veltroni, che forse voleva fare il genio ma non ha trovato una lampada e si è incastrato da solo in una bottiglia. A questo punto immaginatevi il mio imbarazzo: lo libero e lo lascio a piede libero? Lo rigetto in mare? (Questo non si può, combattiamo l’inquinamento, mica è biodegradabile!) Ok, facciamo che tolgo il tappo e lo lascio parlare, magari spiega come mai è finito imbottigliato. Lo so, penserete che certe volte me le cerco proprio, ma la parola non si nega a nessuno. Ha iniziato a parlare del suo appoggio a Renzi (non c’è niente da fare, possono pure lasciare la poltrona, ma la politica mai). Ma fin qui ci stiamo: è coerente, lui si è autorottamato ancora in tempi non sospetti. Il problema è che poi inizia a far discorsi confusi: “Le regole sono importanti, sono parte della democrazia. Ma se si mette a confronto i discorsi della giornata… qual è il discorso che ha acceso la speranza, la passione?”. Voglio dire: ok, giustissimo, bisogna parlare in modo da riaccendere passione e speranza… però non siamo ad un corso di arte oratoria: le illumini se fai qualcosa per riportarle nella vita degli italiani, non con tante belle parole. Comunque ok, era l’inizio, lascio che continui a parlare, ora si scalda… Eccolo qua: alle primarie “chi non dovrebbe votare sono quelli che non hanno votato Prodi al Quirinale” e poi: “Il contesto delle primarie è il contesto di un’elezione aperta. Se invece si fa solo un’elezione tra gli iscritti si fa un’altra cosa”. Eh? Cosa? Democrazia per tutti… tranne che per quelli che van contro Prodi? Interessante. E l’ho detto: si stava ancora riscaldando, infatti subito dopo ha spiegato che il più grande errore di Bersani è stato usare il termine “usato sicuro” per definire il Pd. E qui, colpa del guscio che mi surriscalda il cervello, non ho capito io. Ma chiunque pensa che proprio Prodi è l’usato sicuro… e garantito! Aveva perfino battuto Berlusconi. Però mi appoggia il rottamatore, quindi forse non gli suona il termine usato: ma gli incentivi per le facce nuove? A quel punto un’onda ha investito sia me che la bottiglia.. e mi sono svegliata! Morale: non fate la siesta, se non siete certi di quello che sognerete: meglio un tuffo nel caffè!