Ma quando si vota? Scioglimento delle Camere, election day e costo delle elezioni

Creato il 11 dicembre 2012 da Paopasc @questdecisione
L'elezione di Camera e Senato segue precise regole costituzionali e legislative. L'articolo 61 della Costituzione prevede che
Art. 61.
Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni.
Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti.

mentre il D.P.R. n. 361 del 1957, intitolato “Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati” regola quando si devono indire i comizi elettorali, e con l'articolo 11 recita
Del procedimento elettorale preparatorio 
11. (T.U. 5 febbraio 1948, n. 26, art. 9).
I comizi elettorali sono convocati con decreto del Presidente della Repubblica,
su deliberazione del Consiglio dei Ministri.
 Lo stesso decreto fissa il giorno della prima riunione della Camera nei limiti dell'art. 61 della Costituzione. 
Il decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale non oltre il 45° giorno antecedente quello della votazione
regolamento che vale anche per il Senato [si veda il d.lgs.  20 dicembre 1993, n. 533 intitolato Testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica].
Questi due vincoli stabiliscono anche la tempistica dello scioglimento delle Camere e della data delle nuove elezioni. Se, come anticipato ieri sulla stampa, si parla del 17 o del 24 febbraio, lo scioglimento delle Camere deve conseguentemente avvenire entro il 2 o il 10 di gennaio, mentre elezioni che si tenessero il 10 marzo consentirebbero di prolungare la vita a questa legislatura fino al 24 gennaio. Comunque sia, il tempo a disposizione del Parlamento è molto esiguo e penso che si riuscirà solo ad approvare la legge di stabilità. Legge elettorale e conversione in legge di tanti decreti, compreso quello sull'accorpamento delle province, non si potranno fare. A questo punto, prima si vota meglio è. Una di queste date potrebbe trasformarsi in election day, prevedendo le votazioni non solo per le politiche ma anche per le regionali di Lombardia e Molise, mentre per il Lazio il Tar ha stabilito il 3 febbraio [vedi Repubblica].
Ma quanto costano le elezioni? Di preciso, non si sa. Su Wikipedia, alla voce Elezioni politiche, si dice che
Il costo delle elezioni è stimato in circa 400 milioni di euro, con un limite per sezione di 5.678,63 euro.
La stima è forse al rialzo perchè, in un articolo di Linkiesta del maggio di quest'anno, riguardo le amministrative del 6 e 7 maggio, si riportano altre cifre, tratte da quanto pubblicato dal Comune di Parma:
Per farci un'idea, allora abbiamo scelto il caso di Parma, città di quasi 190 mila abitanti, al centro delle cronache politiche per l'exploit di Beppe Grillo. Il Comune di Parma ha reso pubbliche le sue stime di spesa per la tornata elettorale. La spesa complessiva presunta è di 634.379,60 euro.
635 mila euro diviso 190 mila fa circa 3,5 euro per abitante. Volendo allargare la forbice fino a 5 euro, visto che il costo delle elezioni è fortemente influenzato dal luogo in cui avvengono, si può arrivare a una cifra compresa tra 210 e 300 milioni di euro. Una riprova è possibile farla moltiplicando il nostro costo unitario per il numero degli abitanti dell'Emilia-Romagna, che recentemente ha dichiarato di aver speso circa 13 milioni [vedi Corriere]: in effetti, moltiplicando i 4.459.246 abitanti  dell'Emilia-Romagna per 3,5 euro si ottiene 15,6 milioni di euro, non distante da quanto dichiarato dalla regione. In questo modo, accorpando le regionali di Lombardia e Molise alle politiche, si avrebbe un risparmio presunto di circa 40 milioni.


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