Ma siamo sicuri che quando ci sono le tragedie The blog must go on?

Quando qualche tempo fa i blog iniziavano ad affacciarsi sulla piazza di internet, molti studiosi integrati esultavano all’idea un po’ naif  che l’umanismo delle singole persone avrebbe tenuto testa alla tecnocrazia asettica dei media tradizionali. Eppure mi sono meravigliata in questi giorni di come molte fashion blogger abbiano continuato imperterrite, subito dopo le scosse sismiche, a pubblicare sui propri blog – con relative estensioni di Facebook e Twitter – i propri outfit senza fare il minimo accenno alla questione. Ovviamente non parlo di tutte. Però ho trovato stucchevole quanto mai la filosofia del The Show Must Go On, perché le Barbie Girl che amano passare da un look a un altro, avrebbero comunque potuto non rinunciare al fee della giornata o all’ennesimo cadeau, inserendo comunque i propri post dando soddisfazione a marchi e aziende - del resto, in televisione non si è smesso di trasmettere gli spot pubblicitari -, ma avrebbeo potuto anche scrivere o pubblicare qualcosa sulla situazione contingente, cogliendo così l’occasione per dimostrare di non essere solo dei manichini semiviventi, ma anche teste pensanti e cuori pulsanti.