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Ma siete sicuri che l’avete letto Carver?

Creato il 17 ottobre 2011 da Andreapomella

Ma siete sicuri che l’avete letto Carver?Va bene, lo confesso. Io Carver fino a qualche giorno fa non lo avevo letto. Una raccolta intera, intendo. Qualche racconto preso qua e là, sì, certo, mi era capitato di leggerlo, ma niente di strutturale, solo letture episodiche, senza approfondimento. E così venerdì in libreria ho preso Di cosa parliamo quando parliamo d’amore (Minimun Fax). Ora, so che molti, facendo un’ammissione del genere, si sentirebbero come se stessero confessando pubblicamente di essere arrivati vergini a quarant’anni. Ma io no, non mi sento così. Semplicemente penso che a certi autori ci si debba arrivare con un percorso coerente, che sia più o meno lungo. Carver, lo sappiamo, non è stato solo un maestro della nuova letteratura americana nonché il principale rinnovatore della narrativa breve. Da vent’anni a questa parte non c’è stato un solo scrittore sotto i quaranta che non si sia dichiarato allievo, discepolo, seguace, praticante della religione letteraria di cui Carver, suo malgrado, è stato profeta. Questo, detto fra noi, è uno dei motivi indiretti per cui mi sono tenuto alla larga dai suoi libri. Colpa, insomma, di una certa mia avversione alle idee generali, massificanti. Però è bene che alla mia veneranda età io abbia finalmente deciso di colmare questa lacuna che ormai pesava come un macigno sulle mie conoscenze della letteratura americana. Ed è stato un bene, perché ho fatto una scoperta. Non parlo della bellezza indiscussa dei suo racconti, né della sua maestria nel praticare uno degli autentici segreti della grande letteratura, ossia l’omissione. La meraviglia che ho provato consiste nell’aver scoperto che in tutti quegli allievi-discepoli-seguaci-praticanti sempre pronti a osannare il maestro Raymond, non ce n’è uno la cui scrittura conservi tracce della lezione di Carver. La poetica delle cose lievi che raccontano cose più grandi, infatti, sembra non appartenere alla letteratura di oggi, così tentacolare, oppressiva, sempre alla ricerca di effetti speciali. La domanda che mi sono fatto è allora la seguente: ma siete sicuri che l’avete letto Carver?

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