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Ma tu chi sei...

Da Mammapiky @mammapiky

MA TU CHI SEI...Un giorno di diversi anni fa. 
Un ragazzo mai visto con indomabili riccioli neri e un maglione giallo un po’ bizzarro. A guardarlo non potevi ignorare i suoi occhi, non grandi, non azzurri ma piccoli, scuri e di taglio indefinito. Occhi che pur leggermente bassi attentamente osservano e, a essere un po’ timidi, mettevano pure a disagio. Due occhi che, più ancora di quell’improbabile maglione, non potevi ignorare e che raccontavano una storia. Leggerli significava conoscerla: lui non te l’avrebbe mai raccontata. Di quegli occhi, mi sono innamorata. Oggi. "E’ identica al fratello” “ No che dici! I lineamenti sono da femmina” “Sì, ma la fossetta sul mento è uguale” “Mah! Forse le sopracciglia, magari solo la destra e al limite pure un po’ il naso” “ Secondo me gli somiglia solo quando dorme, da sveglia è completamente diversa”…..
In realtà questa conversazione, così come l’ho scritta, non è mai avvenuta (per fortuna) ma è il risultato del collage di “follie” sentite nel corso dell’ultimo mese, segno che non tutti vediamo le stesse cose e soprattutto che la mente umana può essere molto contorta. Si parte dal banalissimo somiglia alla nonna/o, per passare all’assurdo cognato dello zio, fino ad arrivare allo spiritoso somiglia al postino. Interi alberi genealogici rispolverati per l’occasione che però non contemplano la somiglianza più naturale e logica: quella con mamma e papà. Stessa sorte toccò tre anni fa a Cestino, ma in barba a chi rispolverò centenari antenati, lui è, come si dice dalle mie parti, pitto e colato, a Mamma Piky. Lo era allora e lo è ancora adesso, nonostante il Principe l’abbia istruito a dovere, per fargli dire “Io sono tutto papà”. Gongolo per questo? Non più di tanto. A me piace il Principe, l’ho sposato e prima ancora l’ho scelto e confesso, ho sperato di poterne avere anche uno “in scala”. Non è così. Cestino è una Mamma Piky con i pantaloni, unico nel suo genere, ed è bellissimo. Tre anni dopo ho lei tra le braccia. Attentamente l’osservo, per capire quale delle assurde teorie, sia più corretto abbracciare e faccio una spicciola analisi. Se ti fermi al cespuglio di capelli neri, sai che è sua sorella ma a guardare l’incapacità a stare ferma e zitta, capisci che è figlia mia. Il resto mi sfugge. Non so ancora se “è più dalla parte di lui o dalla parte di lei”, se più che al postino (che tra l’altro qui è femmina), somigli all’imbianchino o se ha qualcosa di quel lontano parente migrato non si sa dove….ma ad averla qui ora, finalmente sotto la luce del sole di giugno, a me i suoi occhi sembra di averli già visti.

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