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Ma tu perché scrivi? Intervista a Monica Peccolo

Creato il 13 marzo 2013 da Lafenice
Ciao a tutti amici ed amiche!
Quest'oggi, ho l'onore di ospitare sul Diario una autrice di cui vi ho parlato.. proprio ieri: un'applauso virtuale a Monica Peccolo, autrice di Il senso interno del tempo, edito Linee Infinite Edizioni!
Ma tu perché scrivi? Intervista a Monica Peccolo Ciao Monica! Anzitutto, vorrei ringraziarti per aver accettato questa intervista e darti un caloroso benvenuto sul Diario: è un piacere averti qui con noi! Iniziamo subito con le domande. Prima cosa: ma tu perché scrivi? Qual'è il significato che dai alla scrittura?
Caro Diario della Fenice grazie a te per l'ospitalità, è un piacere avere la possiilità di parlare della propria passione. E' difficile spiegare perchè nasce una passione, proprio perchè tale, è una cosa molto viscerale. E' difficile trasmette le sensazioni che tu provi, agli altri. E' certamente un modo per esprimersi, per raccontare ciò che si osserva, per riflettere su ciò che ci circonda. Tutto questo è un pò anche il significato e il senso di come, personalmente, intendo la scrittura, senza dimenticare che comunque è anche un divertimento.
C'è un autore – o autrice – a cui ti ispiri?
Non in particolar modo, anche se da ogni autore che ho letto e che leggo imparo e assorbo qualcosa. Ci sono alcuni autori, negli ultimi anni, la cui lettura ha cambiato senz'altro il mio approccio allo scrivere. Penso a Ian McEwan, Paullina Simons, J. S. Foer, Margaret Mazzantini, Melania Mazzucco.
Da dove trai ispirazione per le tue storie?
Al momento ho scritto tutte storie contemporanee, spinta dalla necessità di riflettere sulla realtà che stiamo vivendo, ma ho in mente anche alcune storie ambientate in un ipotetico futuro e nel passato. Spesso è un evento che accade o qualcosa che leggo che mi dà lo spunto per creare una storia, i suoi personaggi e la sua trama.
Quando preferisci scrivere? C'è una parte particolare della giornata che dedichi completamente alla scrittura?
Vorrei potermi dedicare alla scrittura in modo continuo ma, non essendo la professione che faccio per vivere, questo non è possibile. Mi ritrovo a ritagliare spazi improbabili in mezzo alle giornate di una donna moderna che sono fatte di famiglia, lavoro, casa e altri impegni. A volte riesco a ritagliarmi dei pomeriggi interi, a volte la sera o i fine settimana, dipende molto dal periodo. Non sono molto metodica in questo.
Ed ora, giochiamo un pò: vorrei che ti immaginassi questo scenario. È l'anno 2013 ed i marziani, attraverso un messaggio alla trasmissione “Uno Mattina” annunciano la loro decisione di invadere la terra, rendendo il mondo “safe for aliens”. Il premier italiano, chiama al governo alcuni esponenti della letteratura italiana, te inclusa. Vi parla della missione “Arca”: una navicella contenente alcuni capolavori dell'arte mondiale, verrà inviata nello spazio per sfuggire alle barbarie aliene. Vi dice anche che potrete scegliere soltanto due libri da salvare dato che c'è ancora crisi e non è possibile costruire una navicella troppo grande. Quali decidi di salvare?
Sarei talmente felice di essere considerata una vera esponente della letteratura italiana (è proprio vero che arrivano gli alieni), battute a parte, è una domanda difficile per chi ama i libri. Potrei suggerire un magnifico device digitale contenente migliaia di titoli in poco spazio? In ogni modo, se solo due libri devono essere direi la Bibbia e le opere di Shakesperare. Se invece dovessero essere strettamente italiane, la Divina Commedia e le opere di Pirandello.
Ma tu perché scrivi? Intervista a Monica Peccolo Parliamo ora del tuo ultimo romanzo, Il senso interno del tempo: come nasce?
La storia nasce dalla mia curiosità di esplorare dei mondi tanto diversi e opposti come possono apparire quello della realtà ospedaliera, del volontariato e della malattia, con quello tutto apparenza e superficialità dello spettacolo, e del cinema in particolare. Mi piaceva l'idea di studiare vite apparentemente tanto opposte, quella del medico e quella dell’attore; ideali e quotidianità così diversi e vedere, e capire, cosa ne sarebbe venuto fuori, facendole scontrare. Da questo confronto e dalle riflessioni dei due protagonisti sul loro modo di porsi davanti alla vita è scaturito il resto.
Quella di Nathan ed Eva, i protagonisti del tuo romanzo, è una storia d'amore: due vite che, malgrado una lunga separazione, tornano ad intrecciarsi l'una con l'altra. Così mi chiedo: come definiresti l'amore? Che significato ha secondo te?
Ti rispondo parafrasando le parole di un mio conterraneo, l'amore è quella forza che "muove il sole e le altre stelle", è l'emozione che ci fa sentire davvero vivi, che attraversa ognuno di noi, la capacità più alta a cui può arrivare un essere vivente e che può essere incanalata per il mondo, per la natura, per una persona, per un ideale, per la musica, per la scrittura, per ogni forma d'arte. E' l'unica cosa che ti fa alzare lo sguardo dal tuo ego per guardare oltre te stesso.
Ed ora l'ultima domanda prima di chiudere la nostra intervista: c'è un consiglio che vorresti dare a chi, come te, ama la scrittura?
Leggere molto e scrivere. Scrivere per esprimersi, scrivere per se stessi. Poi, se si ha l'intenzione di fare un ulteriore passo avanti, leggere testi formativi per dare alla scrittura per passione, una "forma" che possa arrivare anche a un pubblico. Avere sempre l'umiltà di mettersi in discussione per migliorare il proprio lavoro.
Buona giornata e buona fortuna a tutti!!! 
PS: volevo segnalarvi che potrete trovare Monica..
-  16 marzo 2013: sarà presente alla manifestazione La Vie en Rose, quinta edizione, Firenze, nella Sala delle Feste dell'Astoria Boscolo Hotel
-  30 marzo 2013: sarà presentato il suo romanzo, presso Radio Wuonz live club, Via Nemorense n°145 Roma. L'inizio dell'evento è previsto per le ore 21:00.

 

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