La presidenza antidemocratica di Fini nell’ex An è andata via via a costituire una forbice tra il suo partito e la presidenza, appunto.
Io l’ho vissuta dall’interno, ma ciò non fa testo.
Lo dicono i fatti in quanto il percorso opportunisticamente tanto apprezzato dalla sinistra, a partire dalla scelta delle cravatte (tormentone ;) ) fino al disconoscimento di alcuni principi sani, classici, della destra, ha fatto sì che la base continuasse a marciare per conto proprio, un po’ infastidita dalla direzione che prendevano i passi del presidente poco democratico del partito.
A parte quei pochi che ancora volevano credere testardamente a un An unita e di destra, molti altri hanno iniziato a pensare che c’era qualcosa che non andava in quella marcia sfacciatamente ruffiana di Fini.
Ma “quei pochi” sono gli stessi che si trovano in ogni partito. Lo “zoccolo duro” come si dice, ma in questo caso lo zoccolo duro del burro, di un’An che si annacqua come certi vini per essere venduti poi a buon peso. Alleanza Nazionale meritava altro, un’altra leadership.. come si dice.. coi cosiddetti. Adesso che si gioca a carte scoperte il gruppetto del residuo di An è ben poca cosa.
Gli altri si sono, ci siamo, trovati altri leader più degni.. In attesa di un altro, più degno ancora, che possa rappresentare al meglio i valori e i principi di una società sana, anche se moderna.
Ma tutto questo Fini non lo sa. O non lo capisce. O non lo vuol capire.
..E va avanti, per il suo percorso ruffiano, da solo.