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Macabra medicina di stato: legge donazione del corpo post mortem.

Creato il 21 ottobre 2011 da Cribassi

 


COMUNICATO STAMPA

ANNO XXVII – n. 20

21 Ottobre 2011

DONAZIONE” DEL CORPO

SPERIMENTAZIONE IN VIVO SUI “MORTI CEREBRALI”

LETTERA AI SINGOLI MEMBRI DELLA COMMISSIONE: STOP INFAME 746


Onorevole,


Sappiamo che la Commissione Affari Sociali ha adottato il Testo base unificato A.C.746 e abb., elaborato dal Comitato ristretto, ponendo il limite del 21 ottobre per gli emendamenti. Tratta di “donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica”cioè per esercitazioni chirurgiche, chimiche e radiologiche, da praticarsi sui cosiddetti “morti cerebrali” per un anno.


Premesso che il cosiddetto “morto cerebrale” è persona a cuore battente e sangue circolante, un vivo che ha perso la coscienza; premesso che in due Audizioni, nel 2005 e nel 2011, il Comitato medico scientifico della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente ha documentato a codesta Commissione la criminalità insita nella proposta stessa, che non richiede cadaveri veri in arresto cardio-circolatorio e respiratorio da 12/72 ore, ma pretende la sperimentazione in vivo, stigmatizziamo che il Testo base è comunque pesantemente contraddittorio, disonesto e fuori dai parametri dell'ordinamento giuridico dello Stato, come dai seguenti commenti:

Art. 1 Si dichiara che il testo disciplina la donazione del corpo e dei tessuti e ciò contrasta la L. 91/99 che disciplina il prelievo di organi e tessuti. Inoltre il Testo omette le condizioni reali del corpo su cui si agisce in vivisezione, reiterando la parola “salma” che inganna i cittadini.

Art. 2 La promozione delle ASL a medici e pediatri (?!?) di strutture pubbliche e private, nonché la propaganda ai cittadini consegnata al volontariato, dozzinale manovalanza del potere sanitario, contraddicono l'enunciazione di “libera e consapevole scelta”. E' certo che si produrrà voluta confusione tra donazione degli organi dopo la morte e la donazione del corpo post mortem.


Art. 3 Non è esplicitato chi dovrà raccogliere in duplice copia il testamento olografo di donazione del corpo e dei tessuti: chiunque illegalmente come per gli organi? L'ingenuo donatore sarà schedato tre volte: nel Centro di riferimento, nell'elenco speciale dello Stato civile del proprio Comune e nel Registro Nazionale dei donatori di corpo (vivo). Non è contemplata la possibilità di revoca, e la famiglia non avrà diritto di opposizione e dovrà attendere un anno per le esequie, impedendole di elaborare la morte. Il “morto cerebrale” sarà conteso tra i due gruppi d'affari: quello dell'espianto-trapianto e quello della sperimentazione in vivo per la ricerca.


Art.4 Questo testo delega al Ministro della Salute la scelta delle strutture Universitarie e delle Aziende Ospedaliere a cui riservare la vivisezione umana per studio e ricerca, che saranno anche quelle che riceveranno i colossali finanziamenti pubblici e privati. Evidente abdicazione del Parlamento ed abuso della delega al Ministro.


Art.5 La persona torturata dalle esercitazioni chirurgiche, chimiche e radiologiche, finalmente morta, dopo un anno verrà riconsegnata alla famiglia. Le spese di trasporto e di tumulazione verranno pagate dall'ASL in cui ha sede il Centro di riferimento, contravvenendo l'etica di sempre che vieta per la donazione degli organi, e quindi dei corpi, profitti o benefici diretti o indiretti per indurre i poveri a donare.


Art 6 Vi si afferma che l'uso dei corpi non può avere fini di lucro, ma in perfetta contraddizione sorge un altro tempio del profitto, a lato di quello del trapianto, dove ricercatori cinici se non veri medici trovano un posto di lavoro sicuro e ben pagato vivisezionando gli umani, come finora fatto sugli animali. Prendono i corpi gratis ma loro guadagnano/lucrano, oltre ai finanziamenti pubblici e privati.


Art.7 Con decreto il Ministro istituirà il Registro nazionale dei donatori del corpo, regolamenterà la conservazione e utilizzazione dei corpi vivi, prevedendo che i tessuti umani vadano a favore delle bio-banche. Grossa contraddizione affermare che le bio-banche siano per ricerca e non per profitto.


Art. 8 Per l'attuazione, la spesa per il 2011 sarà di 10 milioni di € (20 miliardi di lire), che saranno tolti dal fondo della sanità. Non male come business!


Muovendo soldi e corpi la classe dirigente istituzionalizza i propri affari, mentre al popolo si chiedono sacrifici fisici e pecuniari e l'IVA sale al 21%. E' meglio destituire la Commissione Affari Sociali se non serve ad una onesta visione e a fermare l'infame proposta n. 746!


Comitato Medico Scientifico,

Prof. Dr. Massimo Bondì,

L. D., Patologo e Chirurgo generale

Presidente
Nerina Negrello
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