Macbeth

Creato il 24 dicembre 2011 da Robydick
1948, Orson Welles.
Chiunque ami come me Orson Welles deve affrontare i film dove il genio americano ha portato il suo massimo talento interpretativo, a prescindere che si conosca a fondo l'opera di Shakespeare o meno, e chi scrive è proprio nel meno. Welles arriva da questo, dal grande teatro, ed è considerato tra i massimi interpreti di sempre del repertorio shakesperiano. In questo ambito, "Macbeth" è considerato il suo massimo capolavoro. Posso solo fidarmi. Aggiungo che è un film da Olimpo, e che anche un profano lo può apprezzare.
Due righe di trama le prendo da wiki:
Macbeth, secondo una profezia, diventerà il re di Scozia, così incitato anche dalla moglie, uccide il suo predecessore: il Re Duncan, prendendone il posto sul trono. Sopraffatta dal rimorso, Lady Macbeth si suicida. La tirannia di Macbeth continua con una serie di stragi che coinvolgono tutti i suoi parenti, ma il re alla fine verrà ucciso da Macduff: un suo nipote.
Non è certo il più complesso dei plot. La pagina del film dice forse troppo poco, più interessante quella che parla dell'opera originale, dalla quale prendo solo l'incipit:
Macbeth è tra i più conosciuti drammi di Shakespeare, nonché la tragedia più breve. Frequentemente rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, è divenuta archetipo della brama di potere e dei suoi pericoli. Per la trama Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico del re "Macbeth di Scozia" di Raphael Holinshed e quello del filosofo scozzese Hector Boece. Ci sono molte superstizioni fondate sulla credenza che il dramma sia in qualche modo "maledetto" e molti attori non vogliono menzionarne ad alta voce il titolo, riferendosi ad esso come "Il dramma scozzese". Pronunciare il suo nome dentro un teatro è considerato un atto capace di trasformare qualsiasi spettacolo in un fiasco. Molto popolare è anche la versione operistica di questa tragedia, musicata da Verdi su libretto di Francesco Maria Piave e considerata, se possibile, ancora più malaugurante del dramma shakespeariano.

Questa di Orson Welles è la prima trasposizione cinematografica del "maledetto" dramma. Seguirono poi "Trono di sangue" (1957) di Akira Kurosawa, "Macbeth" (1971) di Roman Polanski e altri, ma non le conosco e non posso raffrontarle. Qua siamo di fronte a un prodotto a bassissimo costo anche per i tempi, girato in studio con sfondi, estremamente teatrale come rappresentazione e recitazioni. L'espressività di Welles è indescrivibile, evidentemente questa parte gli è da sempre stata congeniale e basta la sua interpretazione a giustificare, persino a rendere indispensabile per uno che ami questa Arte, la visione di questo film. Molto buono il dvd, è arrivata a noi in discrete condizioni la pellicola e lo consiglio vivamente in lingua originale per apprezzare al meglio la sonorità dei versi, e le voci. Sembra che Welles, anche se osteggiato dalla produzione, abbia imposto accenti scozzesi alle interpretazioni.
Considerato il basso costo, notevole l'abilità a rendere alcune scene maestose, intanto per il minimalismo scenografico che dà un tono profondamente crepuscolare, poi per la sensazione di vedere in certi momenti importanti masse di persone pur non essendo certamente molte le comparse.

Shakespeare mi perdonerà se oso fare qualche riflessione ignorante sull'opera...
Vero, come dice wiki, che questo è il dramma per eccellenza sulla brama di potere. Purtroppo devo dire che, alla luce di com'è andata la storia, una situazione come descritta, e intendo dal punta di vista morale, è molto improbabile si sia verificata. Forse sono pessimista, ma nutro seri dubbi che i tiranni dell'umanità abbiano vissuto il dramma interiore di Macbeth e della di lui moglie, o perlomeno che l'abbiano dato a vedere. In fondo "Macbeth" è opera moralisticamente ottimista, come dire che "la farina del diavolo va sempre in crusca". Ciò nonostante, la resa che offre il decorso degli eventi è fantastica seppure favolistica.
Può sembrare assurdo a dirsi, ma la cosa più vera e reale, riscontrabile anche nei tiranni di oggi, l'ho vista nella superstizione. Le profezie delle tre "Sorelle Fatali" attraversano ogni evento e troveranno conferme, con quegli amabili giochi di interpretazione delle parole dette. Il razionalista agnostico sa che sono dei ciarlatani tutti coloro, nessuno escluso, che a qualsiasi titolo pretendono di predire il futuro, in cielo o in terra, e questo predire è una delle grandi ambizioni di sempre dell'umanità, in particolare di chi la vuole dominare. Gli oracoli hanno avuto ed hanno tuttora grande seguito. Da chi? Non dai citati razionalisti, i quali non sono mai tra coloro che vogliono tiranneggiare, ma da Altri, e tra questi ci sono appunto quelli che hanno fame di potere. Nota bene: in tutti i regimi politici, ché la c.d. "democrazia" non fa eccezione. Robydick alle 3 Sorelle avrebbe risposto con un Vaffa di petto e una risata di pancia. Macbeth - e non solo lui, anche tutti gli "attuali" a lui paragonabili - ne ha fatto una guida.

Ai miei occhi "Macbeth" è un dramma semplice e bellissimo, che consiglia di seminare bene per raccogliere meglio, altrimenti... e finisce per risultare anche una satira sugli uomini di potere. Non si tirino fuori quelli che di pugnale non han mai ferito, perché può produrre molti morti e disperati anche una legge sbagliata, o una sentenza di tribunale ingiusta.
Orson Welles, Luchino Visconti e Ingmar Bergman regnano da oggi sullo scranno più alto del mio Olimpo.
Robydick




















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