Avvertenza: questo post contiene SPOILER, che lo rendono più aerodinamico, quindi attenzione ai colpi d’aria, che poi vi viene il torcicollo.
Italiano medio dovrebbe essere una parodia, ma sembra un documentario. Purtroppo.
Ha molto a che spartire con Idiocracy, potrebbe quasi essere lo stesso film, il remake italiano, se non fosse che in Idiocracy c’è più speranza, perché l’americano medio del presente è ancora passabile, e siamo ancora in tempo per invertire la tendenza affinché l’americano del futuro non diventi come quello del film; l’Italiano medio, invece, è già nel presente, e non c’è rimedio.
La soluzione presentata dal film alla situazione alla Dr Jekill e Mr Hyde non è affatto sciocca dal punto di vista narrativo, e non è nemmeno assurda, dal momento che secondo la psichiatria attuale la cura per la personalità multipla è integrare le varie personalità in un unicum più sfaccettato.
Ma è chiaro che quello che a livello diegetico è presentato come un lieto fine, a livello extradiegetico (anche per l’autore stesso), non lo è affatto, in quanto trionfo proprio della mediocrità.
Anche il pre-finale alla Fight Club non è affatto posticcio, ed è anticipato dalla chiarissima citazione del Project Mayhem, non solo nella scena più eclatante ma nella trama tutta (quello dei Salmoni non è forse un Progetto Caos?) e, più sottilmente, dai titoli di testa, in cui viene citato Brad Pitt, per correggersi (com’è ovvio) immediatamente dopo.
Insomma, voi vedetela come volete, ma per me è un film di valore scritto da uno che chiaramente ne sa.
E inoltre, contiene una frase di grande profondità che da oggi diventerà il mio motto: “Nelle tue parole sento solo scoregge, ma quando farai la cacca?”
Con questo film, Maccio la cacca l’ha fatta.