Macedonia. La più grande manifestazione della storia del paese; 40.000 in piazza contro il Governo FOTO-VIDEO

Creato il 17 maggio 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

di Giacomo Dolzani

Ha preso il via alle 14:00 di oggi a Skopje quella che, secondo gli organizzatori, ossia l’Unione Socialdemocratica di Macedonia (Sdsm), è la più grande manifestazione di protesta della storia del paese balcanico. Decine di migliaia di persone, 40.000 secondo fonti sul posto, si sono radunate di fronte al palazzo del Governo, con bandiere macedoni (ma anche serbe ed albanesi), gigantografie di Zaev, cartelli riportanti slogan contro l’amministrazione attuale, ma anche con i vessilli delle organizzazioni che da mesi protestano contro l’esecutivo del premier Nikola Gruevski, quali lo Student’s Plenum ed il Professor’s Plenum. L’evento è stato organizzato dal principale partito di opposizione, il Sdsm, guidato da Zoran Zaev, ma è rivolto a tutti i cittadini che vogliono manifestare il loro dissenso al Governo, motivo per cui tutte le bandiere di partito sono state bandite. I manifestanti che sono scesi in piazza oggi chiedono le dimissioni dell’Esecutivo in seguito allo scandalo scatenato dalla pubblicazione, da parte del partito di Zaev, di migliaia di intercettazioni telefoniche; da queste conversazioni, divenute di dominio pubblico, si è infatti scoperto che il Governo ha spiato illegalmente le telefonate di migliaia di oppositori politici, giornalisti ed attivisti di Ong. In queste intercettazioni si possono ascoltare inoltre ministri, alti funzionari del Governo macedone e lo stesso premier parlare di nomine a cariche pubbliche pilotate, intimidazioni alla stampa ed insabbiamenti di processi per omicidi compiuti dalla polizia. Non sono però solo questi i motivi che hanno spinto migliaia di macedoni a ribellarsi: la corruzione nelle istituzioni è infatti endemica, mentre il mondo accademico non ha mai accettato la nuova riforma dell’Istruzione, con la quale si è cercato di porre l’Università sotto il controllo dei funzionari dell’Esecutivo. Il Vmro Dpmne, la formazione di maggioranza, ha annunciato che organizzerà una contromanifestazione lunedì, a sostegno dell’Esecutivo e di Gruevski, ma la situazione rimane sempre molto tesa; il 6 maggio scorso infatti la polizia è intervenuta pesantemente contro un sit-in [1], sempre di fronte al palazzo del Governo, con cariche, idranti e lacrimogeni, scatenando reazioni indignate anche da funzionari di paesi europei. Gruevski ha sempre affermato che Zaev avrebbe ricevuto le intercettazioni da dei non meglio definiti servizi segreti stranieri, create ad hoc da questi ultimi per destabilizzare la sua amministrazione; il premier ha quindi accusato pubblicamente di spionaggio ed attività sovversiva il leader socialdemocratico, al quale è infatti stato ritirato il passaporto. Le voci critiche però non provengono più solo dalla Macedonia, ora anche Bruxelles ha chiesto al primo ministro di fare un passo indietro, al fine di creare un Governo di unità nazionale, il quale possa far fronte a questa situazione di tensione interna, oltre che alla crisi di recente scatenatasi nel nord del paese, dove guerriglieri di etnia albanese, nei pressi della città di Kumanovo, negli ultimi giorni hanno condotto attacchi contro le forze di sicurezza di Skopje con il fine, a loro dire, di instaurare una repubblica indipendente.

Manifestanti davanti al palazzo del Governo (Foto: BIRN)

Manifestanti portano bandiere macedoni, albanesi e serbe (Foto: BIRN)

La protesta davanti al palazzo del Governo a Skopje (Foto: BIRN)

Il corteo per le strade della capitale (Foto: BIRN)

Il corteo con striscioni e gigantografia di Zaev (Foto: Sdsm)

Il corteo con striscioni e gigantografia di Zaev (Foto: Sdsm)

Manifestanti con slogan antigovernativi (Foto: Sdsm)

Il logo del comitato Student’s Plenum, l’organizzazione degli studenti universitari che lotta contro la riforma dell’Istruzione superiore (Foto: Visar Kryeziu/AP)

da Notizie Geopolitiche



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