Di "Mad Men", serie TV ambientata negli anni sessanta che parla di alcuni pubblicitari di New York (da cui il titolo "Mad", abbreviazione di Madison Avenue), avevo visto di sfuggita un paio di puntate su Rai4.
Il logo, che io trovo meraviglioso, di "Mad Men"
Le avevo trovate interessanti, perlopiù pessimistiche, intrise di un certo sconforto e, quasi, una sorta di fatalismo nel modo di rapportarsi tra i personaggi principali e non. Non mi avevano comunque preso abbastanza da spingermi a occupare il mio tempo guardando tutte le sette stagioni; il mio tempo è poco, purtroppo, mi tocca centellinarlo!
A Don Draper interessa come passo il mio tempo
Poi però mi è venuta un'idea per un libro e, come spesso mi accade, mi sono accorta di non sapere nulla dell'argomento di cui volevo trattare. Così ho cominciato a documentarmi e, per me, documentarmi significa:
a) leggere NARRATIVA sull'argomento;
b) guardare FILM o SERIE TV sull'argomento;
c) fare tutto tranne che studiare saggi e pubblicazioni serie sull'argomento.
Così eccomi tornata a Mad Men. La serie inizialmente lascia un po' freddi, forse perché i personaggi si svelano lentamente e, di conseguenza, i loro comportamenti risultano a volte incomprensibili, le motivazioni si capiscono solo in seguito, e così la simpatia/empatia per loro non è immediata.
Ma dopo aver visto ieri sera l'ultima, folgorante, commovente e quasi "epica" puntata della terza stagione, finalmente me ne sento completamente innamorata.
Ma di chi?
C'è da chiedere?
E il fatto che io mi sia innamorata di Don, traditore seriale, dovrebbe farvi capire quanto sia ben recitata la serie: io detesto i traditori, eppure…!
Insomma, se vi va di rivivere la New York degli anni sessanta, seguire le vite complicate e un po' tristi dei protagonisti, tifare ed emozionarvi per "perdenti nati" dietro una facciata di successo, questa serie fa anche per voi.