Arrivati ormai alla terza stagione, nessun abbassamento di tono, nessuna ripetizione, nessuna stanchezza a livello di scrittura: Mad Men continua ad essere grande, e l'empatia con i personaggi sempre maggiore.
Se nella seconda stagione, infatti, anche i personaggi secondari acquisivano la loro importanza, qui si continua su questo piano mescolando sapientemente humor, sentimenti e lavoro con addirittura una spruzzata di sangue (causa falciatrice, che lascia davvero a bocca aperta e permette il contatto tra gli inarrivabili Don e Joan).
Come sempre, però, a tenere desta l'attenzione è il tormentato rapporto tra Betty e Don, che in questi 13 episodi come non mai alterna picchi di romanticismo (l'abbraccio finale dopo la festa di Roger e l'incredibile viaggio a Roma) a profonde ferite, con la scoperta della verità e l'ennesimo, travolgente, tradimento.
La vera novità è questa volta, che il passionale tradimento è da parte di entrambi, e ci si trova quindi a sorridere quando quel telefono squilla e nessuno all'altra linea risponde, con i coniugi che si guardano pieni di ansia. Questo, prima di vedere il proprio cuore spezzato, stracciato e finito dall'assenza di amore, ritrovandosi come la domestica Carla: spettatori che tutto sanno e che nulla vorrebbero sapere, per continuare a vedere solo la famiglia bella e felice.
Una famiglia che in questa stagione si allarga, grazie all'arrivo di ben due Gene, padre e nipote, che regalano più spessore alla complicata Sally, ormai nel tumulto della crescita.
Attorno alla famiglia Draper ruota, ovviamente, quella della Sterling-Cooper, che tra rivalità interne (Campbell e Cosgrove) e probabili acquisizioni, rinasce dalle sue ceneri in un episodio finale quanto mai risolutivo.
Dopo il turbamento e lo shock per l'assassinio del presidente Kennedy, seguito praticamente in diretta da una nazione attonita, quello che segue è un nuovo inizio, in cui dissapori e ferite vengono rimarginate, in cui le forze si uniscono per creare qualcosa di nuovo: la Sterling Cooper Draper Pryce.
Trova così di nuovo il suo ruolo l'affascinante Joan, il cui marito sembra tentennare e infrangere i sogni della sua carriera di medico, mentre a farle da contraltare è una Peggy ormai decisa a costruire il suo ruolo di donna indipendente, cercando avventure che la facciano sentire realizzata.
Inutile stare ancora a parlare di una trama che incastra i suoi pezzi sempre al momento giusto, lasciando con la parte tecnica -fatta di montaggi sapienti e costruzione di stoyboard geniali (su tutti, i flashback de Il contratto e Il parto)- sempre sopraffina lo spazio all'attesissima quarta stagione.
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