
Un subdolo nemico, denominato “peste polmonare”, negli ultimi mesi ha ucciso almeno 36 persone nella regione settentrionale malgascia del Mandritsara.
La notizia, data dalle autorità di Antananarivo, è ufficiale che non è molto.
Questo anche se la Croce Rossa ne aveva segnalato abbastanza tempestivamente l’incombere del pericolo nell’isola-continente.
Isola prospiciente l’Africa e, com'è noto, bagnata dalle acque dell’Oceano Indiano.
Conoscendo, però, le precarie condizioni economiche di buona parte degli abitanti del Madagascar e, in aggiunta, l’assenza quasi totale di un’adeguata prevenzione sanitaria, non c’è da meravigliarsi quanto alla rapidità del propagarsi del male.
Inoltre, statistiche alla mano, proprio per carenze strutturali e notoria forte disinformazione, negli ultimi 15 anni il 45% dei casi di peste , quelli segnalati in Africa, si sono verificati appunto in Madagascar.
In precedenza quasi sempre si trattava di peste bubbonica. Ora siamo di fronte, invece, alla cosiddetta peste polmonare, che non è certo meno pericolosa.
C’è forte preoccupazione in queste ore sopratutto perché è in corso la campagna elettorale per le presidenziali.
Raduni,assemblee, incontri di persone saranno nell’occasione inevitabilmente più che frequenti.
Si voterà per il ballottaggio, infatti, appena il prossimo 20 dicembre.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)