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Madagascar / Zebù a rischio furto continuato

Creato il 04 settembre 2012 da Marianna06

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La fame può  trasformare l’uomo onesto in ladro (è cosa nota) e poi ci sono coloro che rimescolano la minestra per tentare di trarre profitto da una situazione già difficile di per sé.

E’ accaduto,qualche giorno fa, in una cittadina del Madagascar meridionale, Betroka, a circa 700 chilometri dalla capitale.

In seguito ad un furto di zebù, episodi ormai ricorrenti nelle zone più povere dell’isola, c’è stato uno scontro tra ladri, detti dahalos in lingua locale,  gendarmi e polizia.

Il bilancio è stato di ben 9 morti: sei i ladri e tre gli uomini delle forze dell’ordine.

Tutto questo non ci sarebbe se,in un contesto di povertà determinato  sopratutto dall’instabilità politica, che vive il Madagascar ormai da molti anni (2009), non aleggiasse ampiamente  corruzione e connivenza tra chi dovrebbe praticare  la sorveglianza e chi dovrebbe occuparsi di fare rispettare le regole.

Gli stomaci affamati reclamano. Denaro sonante proveniente dai furti  e dalla vendita clandestina dei bovini malgasci è dunque un buon risolutore di problemi.

Ecco così che si formano bande di dahalos con relativi capi,ben addestrati, temutissimi e protetti da chi comanda in alto loco, e a chi è possessore di zebù non resta altro che soccombere.

E, talora, nella strenua difesa di quel poco di ricchezza che si possiede, pure a rischio  della propria personale incolumità.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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